SALICE SALENTINO – Salario minimo negli appalti. Il plauso della Cgil Lecce al Consiglio Comunale
Dopo l’approvazione all’unanimità della mozione presentata dal movimento “Salice 2030”
Garantiti 9 euro all’ora sulla paga base. Moscara e Moscaggiuri: “Si faccia attenzione alla corretta applicazione del contratto collettivo. Le altre amministrazioni seguano l’esempio”
“Una norma di buon senso che rimette al centro il lavoro e la dignità di lavoratrici e lavoratori”. La Cgil Lecce commenta positivamente la decisione del Consiglio comunale di Salice Salentino, che nei giorni scorsi ha approvato all’unanimità la mozione sul salario minimo negli appalti del Comune, presentata dal movimento “Salice 2030”.
“Ora altri Comuni seguano questo esempio”, l’appello del Segretario generale Tommaso Moscara.
Precauzioni. Le stazioni appaltanti, secondo il sindacato del Quadrato rosso, dovrebbero seguire dunque l’esempio del Comune del Nord Salento.

Mirko Moscaggiuri
“Ma con due precauzione”, sottolinea Mirko Moscaggiuri, segretario confederale della Cgil Lecce con delega agli Appalti. “Innanzitutto, in fase di programmazione pluriennale della spesa pubblica, bisogna fare attenzione all’equilibrio tra il valore degli importi totali messi a gara, in rapporto al costo della manodopera, quindi al numero di occupati ed alla quantità di ore lavorate, lavori e servizi erogati”, spiega. “E poi occorre tener conto del giusto contratto collettivo da applicare, a seconda del lavoro o servizio messo a gara”.
Sul secondo punto, entrando nel dettaglio, “è la qualità delle prestazioni richieste che deve determinare l’inquadramento giusto in base ai livelli richiesti dalla stazione appaltante”, spiega Moscaggiuri. “Se i bandi già prevedono un inquadramento pari o superiore ai 9 euro di paga base oraria, in base ai profili professionali richiesti da progetti e appalti, allora bisogna procedere normalmente, applicando i contratti collettivi di lavoro coerenti con l’attività prevalente prevista dall’appalto. Laddove invece i profili professionali applicati dalle aziende determinino inquadramenti inferiori, allora occorre prevedere un criterio premiante ai partecipanti alle gare che si impegnino a riconoscere un minimo di 9 euro l’ora come paga base, esclusi i trattamenti aggiuntivi”.

Tommaso Moscara
L’appello. Per Moscara, l’introduzione del salario minimo legale nelle procedure di gare d’appalto è “una norma di buon senso che rimette al centro della società il lavoro. Un lavoro che restituisce dignità a lavoratrici e lavoratori, che contribuisce a creare una società più giusta ed inclusiva, che riduce le disuguaglianze, proprio come previsto dalla Costituzione. Per questo motivo invitiamo e sollecitiamo altri Comuni della provincia di Lecce a seguire l’esempio costruttivo e lodevole del Consiglio comunale di Salice Salentino”. Per il segretario generale della Cgil Lecce, sindacato impegnato nella campagna referendaria per migliorare la legislazione sul lavoro per renderlo più sicuro e dignitoso, “la mozione aiuterà a scongiurare l’applicazione, all’interno delle gare di appalto, dei contratti nazionali peggiorativi, le cui tutele salariali e normative non garantiscono una vita dignitosa a lavoratori e lavoratrici”.