HomePoliticaSCIOPERO SERRAVEZZA “DALLA LILT ALL’ARPA VERSIONI DISCORDANTI. EMILIANO, FACCIAMO CHIAREZZA: LA TAP PROVOCA TUMORI O NO?”

SCIOPERO SERRAVEZZA “DALLA LILT ALL’ARPA VERSIONI DISCORDANTI. EMILIANO, FACCIAMO CHIAREZZA: LA TAP PROVOCA TUMORI O NO?”

SCIOPERO SERRAVEZZA “DALLA LILT ALL’ARPA VERSIONI DISCORDANTI. EMILIANO, FACCIAMO CHIAREZZA: LA TAP PROVOCA TUMORI O NO?”

Il vicepresidente della Commissione Sanità, consigliere regionale di Direzione Italia e oncologo Luigi Manca chiede la convocazione urgente del Consiglio regionale

Luigi Manca    SERRAVEZZA

 Tiro un sospiro di sollievo! L’amico e collega oncologo Serravezza ha smesso lo sciopero della sete che metteva a rischio la sua salute, ora mi auguro che smetta anche quello della fame, perché  il Salento non può continuare a privarsi di una professionalità essenziale per il territorio. La sua protesta di fatto, oggi, penalizza le persone ammalate di tumore, per proteggere chi forse in futuro potrebbe esserlo.

Ed è questo il vero interrogativo che ci si dovrebbe porre: la protesta contro la Tap è stata fino a questo momento concentrata sul possibile danno paesaggistico. Melendugno viene considerato un approdo inidoneo perché potrebbe essere a rischio la bellezza del territorio e quindi il turismo. Lo sciopero di Serravezza ha, invece, un’altra motivazione: la Tap è un fattore che provoca l’aumento dei tumore. Se così fosse non basterebbe spostarla altrove, sarebbe egoistico tutelare i salentini e far ammalare i brindisini, per esempio. Bisognerebbe non farla! Ma è di questi giorni un’altra tesi: quella del presidente della Lega Italiana contro i Tumori, professor Schittulli – ed è il caso di ricordare che Serravezza è il presidente leccese della Lilt – che esclude assolutamente la correlazione tra Tap e tumori. Tesi contrapposte anche nell’Arpa Puglia: l’ex direttore, Assennato, ritiene che la Tap non provoca tumori, mentre oggi l’Agenzia sposa la tesi di Serravezza.

Chi ha ragione? Il tema è talmente sensibile da imporre, soprattutto agli addetti al lavori, l’utilizzo meno strumentale della parola “tumore” e un supplemento di serietà e responsabilità! Stiamo parlando della malattia che provoca più morti di qualunque altra. Farne una battaglia ideologica o peggio politica è più rischioso della stessa Tap perché si ingenera fra la popolazione non la paura che il turista non viene più, ma che si possa morire di tumore.

Rifletta anche il presidente Emiliano, in qualità anche di assessore alla Salute, forse, sarebbe il caso di approfondire scientificamente la tematica senza inseguire consensi, ma per inseguire la buona salute. Per questo motivo ritengo che, alla presenza di esperti massimi del settore, venga convocato al più presto un Consiglio regionale monotematico.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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