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SENATO E CAMERA AI FERRI CORTI SUL DECRETO DELLA “LEGITTIMA DIFESA”

SENATO E CAMERA AI FERRI CORTI SUL DECRETO DELLA “LEGITTIMA DIFESA”

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I due rami del Parlamento italiano, Camera e Senato, stanno provando ad accelerare i tempi per arrivare a una proposta di legge per quanto riguarda la legittima difesa, che com’è ben noto rappresenta uno di quei capitoli destinati a far discutere per anni anche alla luce dei rapporti tra Matteo Salvini e le fabbriche di armi.

Il nuovo articolo 52 del codice penale sulla legittima di fesa sarà discusso sia alla Camera che al Senato. Una lotta contro il tempo per una proposta che, nell’Italia di oggi, rischia di valere parecchi voti utili in ottica campagna elettorale (secondo molti mai conclusa).

l momento sia la Camera che il Senato sono al lavoro, ma è impossibile che entrambi i rami del Parlamento possano proseguire con le discussioni. Una sola delle due parti andrà avanti, e probabilmente a deciderlo saranno i due presidenti, Roberto Fico e la Casellati.  Al momento il Senato sembrerebbe in vantaggio alla luce dei lavori svolti fino a questo momento. Resta da capire se la Camera è disposta a fare un passo indietro.

La proposta è chiara mira a far cadere il principio secondo cui la difesa deve essere proporzionata all’offesa ricevuta. Il secondo passaggio è quello di evitare che la persona che spara finisca sotto processo per dimostrare la propria innocenza. Secondo l’opposizione il rischio è quello che l’Italia torni ai tempi del Far West, dove in caso di dubbio si mette mano alla pistola e via. Contrari al momento anche i membri della magistratura italiana, secondo cui in casi di sangue chi spara non può esimersi dal processo, almeno per ricostruire l’accaduto e provare l’esistenza di una minaccia ai suoi danni.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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