HomeCronaca e AttualitàTAP RIPARTE CON IL CANTIERE PER IL GASDOTTO A MELENDUGNO

TAP RIPARTE CON IL CANTIERE PER IL GASDOTTO A MELENDUGNO

TAP RIPARTE CON IL CANTIERE PER IL GASDOTTO A MELENDUGNO

CANTIERE TAP FRA GLI ULIVETI

Ci risiamo, in contrada San Basilio, arrivano i mezzi pesanti della TAP e scaricano cordoli di cemento, bagni chimici e tutto l’occorrente per iniziare ad allestire l’area di cantiere per il progettato gasdotto Tap, sul posto dove dovrebbe essere scavato il pozzo di spinta per il microtunnel.

Dopo le polemiche sull’effettivo avvio entro il 16 maggio, data da rispettare per il mantenimento della validità dell’autorizzazione ministeriale, i lavori pare siano lì lì per iniziare. Tutto questo mentre tra Governo centrale e Regione è in atto un poderoso braccio. Qui, infatti, devono essere espiantati i primi 231 ulivi per poter concretamente procedere con lo scavo. Della presenza dei mezzi si sono subito accorti la “ronda” delle 10 da parte degli attivisti No Tap, che hanno allertato la polizia municipale di Melendugno. Il Comune, infatti, è all’oscuro di tutto non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Sul posto si è anche portata la Digos.

Tecnicamente, la situazione è ingarbugliata e di mezzo si è messo anche l’inquinamento delle acque in un pozzo. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto, Tap non ha ancora l’ok all’espianto, ai fini del successivo reimpianto, degli alberi: la Regione Puglia da mesi non considera ottemperata la relativa prescrizione, nonostante il Ministero dell’Ambiente due settimane fa abbia affermato che le condizioni ci sarebbero tutte, come anche ribadito poi dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, per cui “il governo andrà avanti”. Per bypassare Bari, tuttavia, il Consiglio dei Ministri dovrebbe probabilmente modificare il decreto Via.

A complicare il quadro, si diceva, c’è anche l’assenza del progetto per l’area di stoccaggio degli ulivi, sette ettari vicino a Masseria del Capitano: dalla scorsa estate, è sotto sequestro l’unico pozzo lì presente, necessario per l’irrigazione, poiché le analisi della stessa multinazionale hanno rilevato inquinamento da composti clorurati.

redazione.lecceoggi@gmail.com

No Comments

Leave A Comment