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TARANTO, BLOCCO AUTOMEZZI DAVANTI ALLA RAFFINERIA

TARANTO, BLOCCO AUTOMEZZI DAVANTI ALLA RAFFINERIA

Da ieri il presidio davanti alla raffineria di Taranto. Indetto dal sindacato Usb per protestare contro l’assegnazione di un appalto da parte di Eni. Con il blocco delle autocisterne, a breve nel territorio possibili i primi disagi per l’approvvigionamento degli impianti distributori.

Di seguito un comunicato diffuso da Eni:

In merito allo stato di agitazione proclamato dagli autotrasportatori di Taranto e al conseguente blocco degli accessi alla raffineria di Taranto, Eni ribadisce e conferma il proprio impegno al fine di garantire i servizi di autotrasporto con l’attuazione di meccanismi di salvaguardia in merito alle ricadute sull’indotto locale. Il recente appalto, assegnato agli stessi due fornitori che da tempo effettuano il servizio, prevede il ricorso a una quota pari al 50% di trasportatori locali, così come in passato.

Eni ha pertanto garantito continuità e vigila affinché i requisiti contrattuali siano rispettati dai due appaltatori, i quali hanno facoltà di individuare le ditte locali con le quali operare, ovviamente nel pieno rispetto degli standard imposti da Eni.

Di seguito una dichiarazione di Francesco Rizzo, coordinatore Usb per la provincia di Taranto:

Eni farebbe bene a tacere visto che, per otto lunghi anni, ha consentito a Gavio di avere il monopolio dell’autotrasporto e ha lasciato che la società, per cinque anni, usufruisse di proroghe (che dovrebbero essere l’eccezione).

Non passi in secondo piano piuttosto la vicenda dei rimorchi che gli autotrasportatori locali sono stati costretti a vendere, caricandosi poi il costo del nolo degli stessi e ripagandoli per dieci volte. Fatto questo sul quale Eni non è mai intervenuta, pur essendo a conoscenza di tutto, e che in altri Paesi sarebbe stato considerato palesemente illegale. La debolezza di Eni nei confronti del gruppo Gavio si evince chiaramente dal fatto che non riesce neanche ad imporre una proroga di soli sette giorni rispetto alle decisioni prese. ENI quindi invece di rilasciare dichiarazioni senza contenuto, inizi a rispettare il territorio che la ospita. Dal canto nostro, mai accetteremo di essere avvelenati e di subire le prepotenze e le angherie.

È una vicenda che richiede che ciascuno prenda una posizione precisa: o a favore degli autotrasportatori locali o a favore delle lobby. Per questo invitiamo, in piena campagna elettorale, tutti i politici a dire da che parte stanno. I cittadini e i lavoratori di Taranto meritano rispetto.

 

luciani.2006@libero.it

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