HomeECONOMIA & LAVORO“TERZO SETTORE CAPITALE SOCIALE SU CUI PUNTARE. LE CRISI NON FINIRANNO COL COVID-19”

“TERZO SETTORE CAPITALE SOCIALE SU CUI PUNTARE. LE CRISI NON FINIRANNO COL COVID-19”

“TERZO SETTORE CAPITALE SOCIALE SU CUI PUNTARE. LE CRISI NON FINIRANNO COL COVID-19”

Dei risultati dell’analisi condotta dal CSV Brindisi Lecce-Volontariato nel Salento parla il Prof. Franco Chiarello – Sociologia dei processi economici e del lavoro all’Università di Bari «Aldo Moro». Il Docente in una lucida analisi, ci spiega perché sostenere il Terzo Settore non è un costo ma un investimento e come sia utile non in chiave di supplenza contingente ma di complementarietà permanente.

“La pandemia ha generato percorsi ‘imprevedibili’ -afferma Luigi Conte Presidente del CSv Brindisi Lecce-Volontariato nel Salento- assieme all’inevitabile crisi economica, il cui aspetto ha un’incidenza mediaticamente più forte, ha portato una crisi sociale epocale temperata però dallo slancio del volontariato. Proprio quest’aspetto e le sue interconnessioni con le istituzioni e il welfare sono state oggetto di una ricerca sociale svolta sull’ampia area salentina dal nostro centro servizi. Per capire meglio le dinamiche implicite nei ‘numeri’, abbiamo chiesto al Professore Francesco Chiarello dell’Università di Bari «Aldo Moro», di analizzare con gli strumenti propri della sociologia, i nostri risultati.”

Luigi Conte-Presidente del CSV Brindisi Lecce-Volontariato nel Salento, a chiosa dell’analisi del docente, conclude “ E’ chiaro che anche da questa lettura emerge la tenuta del Terzo settore; tuttavia , rimane una verità di fondo, ossia il valore in potenza di un settore che anche in tempi normali dovrebbe godere di una maggiore rete e di una messa a fuoco da parte di tutti gli attori sociali impegnati nella sfera pubblica. Su questo punto il CSV rafforzerà il ruolo di ponte e di dialogo, per far sì che il Volontariato assuma definitivamente quel ruolo di complementarità così strategico in ogni tempo”

INTERVISTA AL PROF. FRANCO CHIARELLO

“Dal CSV Brindisi Lecce-Volontariato nel Salento, fotografia di una società in emergenza” . Quella del CSV è un’indagine descrittiva importante, le cui risposte sarebbero ancora più interessanti se ulteriormente elaborate sotto il profilo statistico per approfondire l’analisi e i risultati cui giungono. Il numero di Enti del Terzo Settore (ETS) che hanno risposto al questionario rappresenta un campione importante, anche se non statisticamente significativo, esteso su 172 enti per un totale di oltre 1500 volontari impegnati in un’area vasta quale le province di Lecce e Brindisi. Le indicazioni che emergono tracciano ciò che sta accadendo nella società civile di fonte a questa emergenza.

“Il capitale sociale non è un costo, ma un investimento” ci spieghi perché. Le risposte che sono state date dimostrano che il TS è una componente essenziale di quello che noi sociologi chiamiamo ‘capitale sociale’ che, al pari del capitale economico, produce utilità per i cittadini e la società. Tale valore troppo spesso viene ignorato quando si parla di progresso e benessere, sebbene rappresenti un elemento cardine dello sviluppo. La ricerca del CSV Brindisi Lecce-Volontariato nel Salento dimostra che tale capitale è diffuso, ma andrebbe ulteriormente potenziato. Il confronto con le regioni del Nord evidenzia che gli ETS e le reti di volontariato, pur essendo numerose anche nel Salento, hanno ancora una dimensione inferiore rispetto alle aree più ricche del Paese. Un valore in potenza tra le pieghe della società. Non un costo bensì un investimento su cui puntare.

Perché si parla di una crisi socialmente asimmetrica?

Lo studio del CSV Brindisi Lecce-Volontariato nel Salento conferma ciò che molti osservatori hanno già evidenziato in Italia come nel resto del mondo, ossia che questa crisi non colpisce tutti nello stesso modo, ma è molto più aggressiva verso le fasce più deboli della società: anziani, disabili, migranti. Un macro esempio è ciò che sta accadendo negli Stati Uniti. Quindi se il TS è una componente importante dello sviluppo di una regione, in frangenti come questi la sua utilità si rivela essenziale.

Flessibilità. Questa la caratteristica vincente degli ETS nelle crisi. Adattarsi e riconvertirsi rapidamente alle situazioni contingenti è la grande risorsa delle organizzazioni poco formali, come sono generalmente le associazioni del TS rispetto alla rigidità delle grandi organizzazioni burocratiche. Pensiamo, tanto per stare all’attualità, alle grandi difficoltà della pubblica amministrazione e delle banche nell’attuare le misure di sostegno al reddito pur adottate dal Governo.

Connessione è l’altro elemento messo in luce dalla ricerca del CSV Brindisi Lecce-Volontariato nel Salento…. Noto che la dinamica dei rapporti tra ETS e Istituzioni pubbliche è in linea con i risultati delle ricerche sociologiche: si rinsaldano al presentarsi dei cosiddetti ‘eventi estremi’ (terremoti, catastrofi naturali, …), con il volontariato in prima linea in funzione di supplenza. Ciò suggerisce che il TS, soprattutto nel meridione, è una stampella per i poteri pubblici quando serve, ma in tempi normali, quando pure le attività di volontariato potrebbero essere molto utili, i rapporti si allentano. Laddove invece il TS è più strutturato e i rapporti più forti, come nel Nord Italia, esso svolge sistematicamente una funzione di complementarietà. Sarebbe importante che il TS fosse capace di rivendicare, e di ottenere, in ogni periodo rapporti permanenti con gli Enti Pubblici per affrontare in modo tempestivo ed efficace le situazioni di crisi. Tutti gli osservatori ci dicono che questa non sarà l’ultima pandemia e quello che le nostre società hanno mostrato è l’impreparazione, per quanto da tempo ci fossero state indicazioni precise da parte dell’OMS e di molti studiosi. Situazioni di emergenza ce ne saranno ancora molte e il TS dovrebbe avere un ruolo da protagonista per affrontarle al meglio.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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