HomeECONOMIA & LAVORO“TURISMO A LECCE: IL SALTO DI QUALITA’ PASSA DALLA PROGRAMMAZIONE”

“TURISMO A LECCE: IL SALTO DI QUALITA’ PASSA DALLA PROGRAMMAZIONE”

“TURISMO A LECCE: IL SALTO DI QUALITA’ PASSA DALLA PROGRAMMAZIONE”

ISTITUIRE UNA CONSULTA PERMANENTE E RILANCIARE LA CANDIDATURA UNESCO

Al termine dell’incontro del Consiglio Direttivo di Movimento Nuovo sui flussi turistici a Lecce, tenutosi nei giorni scorsi, il presidente Bronek Pankiewicz ha dichiarato: “Abbiamo registrato con gioia le buone notizie sul bilancio di fine anno del comparto turistico salentino. La stagione si è chiusa dunque con ottimi risultati per tutto il territorio salentino e dunque anche per la città di Lecce, nella quale si è registrato una forte ripresa delle presenze di turisti. Ma a questo proposito riteniamo che si possa e si debba fare molto di più per intercettare sempre maggiori flussi turistici.

Bronek Pankiewicz

Il salto di qualità passa, secondo noi, da organizzazione, programmazione e strategia che devono sopravanzare, una volta per tutte, buona volontà e improvvisazione.

Ad esempio, anche quest’anno, l’attuale Amministrazione comunale è arrivata in affanno e con programmi scarni a ridosso delle Festività Natalizie e delle Feste Patronali, che già attraggono turismo per il nostro Barocco che incanta, ma che potrebbero attrarre assai di più con programmi di qualità predisposti con molto anticipo e comunicati sul web, sui media, nelle agenzie viaggi.

In occasione delle recenti feste di Natale, inoltre, la zona illuminata è stata molto limitata. L’ingresso dalla superstrada, importanti viali del centro cittadino non avevano alcun addobbo. Sarebbe opportuno comprendere definitivamente che le luminarie per una città a vocazione turistica e commerciale sono un investimento e non uno spreco. Lo ha capito bene, invece, Antonio Decaro, sindaco PD di Bari e presidente nazionale dell’ANCI che ha prorogato l’accensione delle ricchissime luminarie baresi fino al 2 febbraio, festa della Candelora, per attrarre altri turisti e sostenere il commercio cittadino in questi giorni di saldi.

Altresì, la tradizionale Fiera dei Pupi, nella quale i maestri pupari esprimono la loro arte con presepi e pupi di terracotta e di cartapesta quest’anno è stata ospitata in modo tetro nel chiostro dell’ex Convento dei Teatini dove non c’era neppure un addobbo. L’ opera dei pupari è, invece, una risorsa da valorizzare riconoscendole piena dignità artistica in una prospettiva turistica e commerciale.

Molto apprezzato, invece, è stato il programma della rassegna “Lecce, Natale in…musica, pittura, luce”, rassegna promossa da ArtWork, presieduta da Paolo Babbo, Fondazione “Splendor Fidei”, presieduta da Mons. Antonio Montinaro in accordo con l’arcidiocesi, il comune Lecce e il Conservatorio musicale, il videomapping natalizio, realizzato in collaborazione con AtFest, che dal 13 dicembre all’8 gennaio ha colorato e animato il chiostro dell’antico seminario con le immagini che hanno raccontato i temi della Natività. Protagoniste le opere delle maggiori e storiche botteghe dell’arte della cartapesta, alcune tele conservate nella basilica del Rosario, di Santa Croce e nel museo diocesano di arte sacra, e il presepe cinquecentesco del duomo. Infatti, ci sono state grande cornici di pubblico, tra cui moltissimi turisti.

Sarebbe opportuno già ora cominciare a parlare e redigere il programma per le prossime Feste Patronali del 24, 25 e 26 agosto. Si, con molto anticipo rispetto alla data dei festeggiamenti in modo che il programma completo possa non solo essere comunicato ai cittadini, ma anche divulgato in maniera ottimale, costituendo così un volano per il turismo e di conseguenza per l’economia del nostro territorio.

La Festa di Sant’Oronzo dovrebbe essere qualificata e caratterizzata con mercatini di prodotti tipici locali, sia di carattere enogastronomico che agroalimentare e artigianale, rendendola così originale e attrattiva.

Occorrono inoltre luminarie più diffuse, come era in passato, con gallerie, archi e spalliere, custodi della storia, della tradizione, delle peculiarità economiche. Anche le luminarie sono la vera ricchezza di un comune, che sposa anche l’innovazione dell’illuminotecnica con rispetto del passato ma con lo sguardo rivolto al futuro. Le luminarie (lumino-in-aria) si innestano come gemme nella cultura della Festa , percorsi di Luce che raccontano identità e dignità, cornice a scenari unici, animati da bancarelle di prodotti tipici e artigianato, giostre, bande musicali e fuochi d’artificio. Tutto ciò diventa vera Arte e Cultura, che inneggiano allo spirito di comunità e di devozione e inoltre conquistano il turista.

Ma non bastano le risorse economiche, da intercettare anche a Bari, Roma e Bruxelles, ma servono le idee e il coinvolgimento della società civile. Allora il Comune potrebbe istituire una Consulta permanente della Cultura e del Turismo nella quale attingere spunti e proposte concrete da associazioni come ArtWork, Fondazione “Splendor Fidei” e perché no, Movimento Nuovo.

Infine, riteniamo importantissimo e strategico il rilancio della candidatura del Barocco leccese a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, un marchio importante per un’ulteriore valorizzazione della nostra immagine. Sono fermamente convinto che l’Economia della Bellezza e il Turismo delle Identità siano risorsa strategica e volano della crescita economica della nostra città e che l’inserimento di Lecce nella lista dei siti del Patrimonio dell’Umanità UNESCO aumenterebbe enormemente, oltre alle tutele del nostro patrimonio artistico e naturale, anche la capacità di promozione e la potenzialità di attrazione dell’immagine di Lecce nel mondo.”

 

 

luciani.2006@libero.it

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