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FESTE PATRONALI NEL SALENTO SEGNALATE DA LECCEOGGI – Castrignano dei Greci

FESTE PATRONALI NEL SALENTO SEGNALATE DA LECCEOGGI – Castrignano dei Greci

a LECCE E PROVINCIA

Festa e Fiera per San Leonardo

Castrignano dei Greci 11 Novembre

(fonte Vacanze nel Salento)

(fonte Vacanze nel Salento)

Il rito religioso a suffragio del santo annovera, oltre alla tradizionale Messa Solenne, la processione con la statua del santo per le vie del paese e fino a raggiungere la nuova chiesa, situata sulla via che conduce da Castrignano dei Greci a Carpignano Salentino; qui uno spettacolo di fuochi d’artificio saluta e accoglie con riverenza il santo.

L’antica Cappella di San Leonardo si trovava nello stesso luogo in cui oggi sorge la nuova chiesa, si tratta di un antico luogo di culto in cui un tempo si radunavano numerosi fedeli in pellegrinaggio.

Per l’occasione, presso la chiesetta si vendevano diverse merci e la popolazione indugiava, tanto che, col passare del tempo, la fiera divenne una tradizione così come lo era la festa celebrativa del santo.

Il giorno dopo le celebrazioni devozionali ha luogo dunque il mercato, alla fiera di San Leonardo, oggi, potrete trovare merci e cianfrusaglie di ogni genere, la manifestazione apre i battenti al mattino presto e termina all’ora di pranzo.

All’epoca della Fera de Santu Lenardu invece non c’era l’asfalto, e il mercato si caratterizzava per la vendita degli animali: cavalli, muli, asini, buoi, mandrie di pecore; l’aria era impregnata degli odori di cibi crudi e cotti e il vento trasportava le grida dei venditori di tessuti e di calzature lavorate a mano dai bravi calzolai di Castrignano dei Greci.

Il tutto si svolgeva nei pressi della piccola cappella, che si componeva di due ambienti ed era segnalata da lontano dalla maestosa presenza di due grandi alberi di pino.

La messa si ascoltava all’aperto e la gente, sia prima che dopo il rito religioso, si rinfrancava sorseggiando frequenti bicchierini di anice o di rosolio.

Tutt’intorno erano disposte pittoresche baracche dove venivano esposte le stoffe e le immancabili e varie cibarie, il macellaio era intento al fuoco e ad arrostire le gustose carni, il pizzicagnolo affettava il salame, la trattoria esponeva il pesce fritto, le uova sode, i pezzetti di cavallo in umido, i tarallucci pepati, le pagnottelle e l’ottimo vino; mentre poco lontano gli erbivendoli mostravano la loro merce, principalmente ravanelli, cicorie, e verdura dell’orto.

Tutto ciò ormai non esiste più e neppure la vecchia chiesa, purtroppo la statica non dava garanzie e negli anni novanta fu demolita per costruirne una nuova al suo posto. Oggi in quel luogo sorge una chiesa di moderna fattura, dall’impianto planimetrico a navata unica, con all’interno un architrave recuperata dall’antica struttura andata persa.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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