GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE
Oggi è il 122° giorno di guerra
Il consigliere per la Sicurezza, Jack Sullivan: “”L’accordo sugli ostaggi rapitia Gaza non è dietro l’angolo”
“L’accordo sugli ostaggi rapiti a Gaza non è dietro l’angolo”. Lo ha detto in un’intervista ad Abc news il consigliere per la sicurezza americana Jake Sullivan sottolineando che “la palla ora è nelle mani di Hamas”. “Questotipo di negoziati procedono di solito lentamente fino a quando non accelerano all’improvviso. E quindi è difficile stabilire un calendario preciso su quando ci si arriverà o persino se ci si arriverà”, ha spiegato il funzionario.
Protesta a Londra per le donne ostaggio e contro gli stupri
Diverse decine di persone hanno manifestato a Londra per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sorte delle donne ancora ostaggio di Hamas e sull’inaccettabile orrore delle violenze sessuali di cui sono state e sono vittime. Secondo la vicesindaca di Gerusalemme, Fleur Hassan-Nahoum, 17-20 fra donne e ragazze sono ancora prigioniere del movimento islamista palestinese dopo il violentissimo attacco contro Israele del 7 ottobre. “Sappiamo tutti che ogni giorno che passano in cattivita’ le loro condizioni peggiorano”, ha dichiarato durante la manifestazione. Fleur Hassan-Nahoum ha detto di avere parlato con le madri di alcune delle donne ostaggio, preoccupate della possibilita’ che, dopo 18 settimane, possano essere incinte in seguito alle violenze sessuali subite. “Bisogna farle uscire – ha insistito – è una situazione disperata per tutte le donne e le ragazze e in generale per tutti gli ostaggi”. I manifestanti nella capitale inglese mostravano cartelli con la scritta “lo stupro non è la resistenza” e alcune delle partecipanti alla protesta indossavano pantaloni della tuta macchiati di sangue fra le gambe, come alcune delle ragazze rapite il 7 ottobre secondo quanto mostravano le tragiche immagini diffuse online. La manifestazione si è svolta vicino alla sede della Bbc, perchè gli organizzatori considerano insufficiente la copertura mediatica di questo tragico risvolto della guerra in Medio Oriente.
Hamas sarebbe pronto a respingere l’accordo sugli ostaggi
Mentre è atteso l’arrivo in Israele del segretario di Stato Usa Antony Blinken, al suo quinto viaggio in Medioriente dall’inizio della guerra, pare che Hamas sia orientato a rifiutare la proposta di ‘accordo quadro’ su tregua e rilascio degli ostaggi che è stata presentata al gruppo palestinese dopo la riunione di Parigi del 28 gennaio. La bozza – che prevedrebbe il rilascio degli ostaggi in più fasi, accompagnato da pause graduali nei combattimenti e dalla consegna di aiuti a Gaza – era stata discussa a Parigi da rappresentanti di Qatar, Egitto, Israele e Usa. Ma secondo il Jerusalem Post, che cita Al-Arabiya, Hamas intende chiedere a Israele di liberare un maggior numero di detenuti palestinesi. Inizialmente una tv saudita aveva riferito che la risposta di Hamas sulla proposta di accordo sarebbe arrivata domenica sera. In serata, tuttavia, il canale israeliano Channel 12 ha fatto sapere, citando una fonte di Hamas, che così non sarebbe stato. E ha aggiunto che il leader di Hamas Yahya Sinwar, ritenuto la mente del massacro del 7 ottobre, intende chiedere solide garanzie sulla fine della guerra e sul ritiro dell’Idf (entrambi punti sui quali Israele ha già in passato espresso il suo no).