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ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

Almanacco di oggi: lunedì 17 aprile 2023

Sedicesima settimana dell’Anno 2023

Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 107 * Giorni mancanti alla fine dell’anno 258

A Roma il sole sorge alle 6.26 * tramonta alle 19.53 (ora solare)

A Lecce il sole sorge alle 6.05 * tramonta alle 19.29 (ora solare)

OGGI SI FESTEGGIA: San Roberto        

LE GIORNATE MONDIALI/INTERNAZIONALI: Giornata mondiale della lotta contadina

Il 17 aprile è la Giornata internazionale della lotta contadina, che ricorda il massacro di 19 contadini che lottavano per terra e giustizia in Brasile, nel 1996. Ogni anno si celebra questo giorno in tutto il mondo, a difesa dei contadini e delle contadine che lottano per i loro diritti.

Durante gli ultimi anni abbiamo sofferto per l’attuazione di nuove politiche e di un nuovo modello di sviluppo basato sulla espropriazione di terre, conosciuto come €˜accaparramento di terre’ (land grabbing).

L’accaparramento di terre è un fenomeno stimolato da investitori e persone di potere su scala locale, nazionale e internazionale, con la connivenza di governi e autorità locali, per controllare le risorse più preziose del mondo.

L’accaparramento di terre ha portato alla concentrazione della terra e delle risorse naturali nelle mani di grandi investitori, padroni di piantagioni, imprese che trattano legname, idroelettriche e minerarie, impresari turistici e immobiliari, autorità responsabili di porti e infrastrutture ecc. La conseguenza è stata l’espulsione e l’allontanamento delle popolazioni locali “generalmente contadini e contadine“ la violazione dei diritti umani delle donne, l’aumento della povertà , la divisione sociale e la contaminazione dell’ambiente.

L’accaparramento di terre va al di là della divisione imperialista Nord/Sud: le corporazioni transnazionali coinvolte hanno sede negli USA, in Europa, in Cile, Messico, Russia, India, Cina, Sudafrica, Thailandia, Malesia, Indonesia e Corea del sud, ecc.

ACCADDE OGGI: anno 1989 – Blob debutta su Rai Tre: 

«È la cosa più orribile che abbia visto in vita mia» La citazione di un film horror degli anni Cinquanta si trasforma in un giudizio lapidario sulla televisione. Così si apre un programma rivoluzionario che con ironia anarchica e irriverente fa a brandelli la TV, creando collegamenti impossibili e dall’effetto comico.

Entrato a Rai Tre alla fine degli anni Settanta come critico cinematografico, Enrico Ghezzi dimostra il proprio estro nel rinnovare il linguaggio televisivo nel 1988, quando dà vita a Fuori orario. Cose (mai) viste, contenitore di frammenti di film, documenti di rilevanza storica, cortometraggi, solitamente esclusi dai palinsesti tradizionali.

Il filone della memoria storica lo convince e decide di insistervi lavorando a un nuovo progetto in collaborazione con un navigato dirigente Rai, Angelo Guglielmi, e l’autore Marco Giusti. L’idea che prende forma è quella di una striscia quotidiana breve, che raccolga da qualsiasi emittente pezzi sparsi di programmi, telegiornali e film, creando un racconto ai limiti del paradossale e permeato da una satira intelligente, che si fa beffe di tutto e di tutti.

Per il titolo i tre si ispirano a Blob – Fluido mortale, noto film horror del 1958, che vide debuttare da protagonista un giovanissimo Steve McQueen. Riprendendo nell’apertura la colonna sonora e la scena madre del fuggi fuggi generale dal cineteatro, di fronte alla mostruosa creatura extraterrestre, si lascia intendere la “mostruosità” del contenuto del programma, nel riproporre il “peggio” di ciò che è apparso sul piccolo schermo.
Con il nome Blob, di tutto di più, la striscia debutta alle 20 di lunedì 17 aprile del 1989. Tra i protagonisti di quella sera, i presentatori Maurizio Costanzo e Mino Damato insieme al comico Gianfranco D’Angelo. Già dai primi giorni l’effetto è dirompente nel pubblico, mentre i bersagliati dalla satira (politici, giornalisti, personaggi famosi) cominciano a farsi sentire con le prime proteste e querele.

Si creano dei veri e propri tormentoni basati su gaffe, lacrime, momenti imbarazzanti, frasi fatte, collegate spesso a eventi di cronaca anche drammatici, che vengono sacrificati in nome della satira più dissacrante. Ciò espone più volte il programma ai colpi della censura, da cui tuttavia esce quasi sempre indenne per l’ampissimo consenso di cui gode nello stesso ambito televisivo e tra l’opinione pubblica.

Conservando negli anni la collocazione su Rai Tre tra le 20 e le 20.30, con una durata oscillante tra i 5 e i dieci minuti, Blob diventa un programma cult, sopravvivendo a periodi di crisi (l’addio di Giusti nel 1997) e di rinnovamento dei palinsesti.

EVENTO SPORTIVO: anno 1967 – Benvenuti campione mondiale di pesi medi:

Il diverso fuso orario induce la RAI a trasmettere l’evento sportivo in diretta radio anziché in TV. A seguire l’evento sportivo sono diversi milioni, oltre ai tifosi giunti al Madison Square Garden di New York con sei voli charter.
Nino Benvenuti esce vincitore dal match contro Emile Griffith, conquistando il titolo mondiale WBC e WBA dei pesi medi. Al ritorno in Italia il pugile è festeggiato da numerosissimi tifosi sia a Milano che a Trieste.

NACQUERO OGGI:

anno 1966 – Paola Perego

anno 1975 – Stefano Fiore

LA FRASE CELEBRE (Aforisma):

Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna, entrambi toccano il cuore dell’eternità. (Khalil Gibran)

IL PROVERBIO DEL GIORNO

Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace.

I DOODLE DI GOOGLE: Karen Blixen e la sua Africa: 

«Io conosco il canto dell’Africa, della giraffa e della luna nuova africana distesa sul suo dorso, degli aratri nei campi e delle facce sudate delle raccoglitrici di Caffè». Da questo monologo, reso celebre dal cinema, si evince il grande amore che la scrittrice e pittrice danese Karen Christentze Dinesen nutriva per l’Africa. Nota al pubblico con lo pseudonimo Karen Blixen, a ventotto anni si trasferì nel “continente nero” insieme al cugino, con l’idea di gestire una fattoria con annessa piantagione di caffè. I due si sposarono e misero in atto il loro progetto, che successivamente andò incontro al fallimento dopo la fine del matrimonio. Costretta a ritornare in Danimarca nel 1931, tre anni dopo diede alle stampe il suo romanzo capolavoro, “La mia Africa”, che nel 1985 fu trasposto in un film da Sydney Pollack (nel cast Meryl Streep e Robert Redford), vincitore di ben 7 Premi Oscar. Nel 2010, nel 125° anniversario della nascita di Blixen, Google ha pubblicato un doodle locale (visibile in Danimarca), che ritrae la scrittrice sullo sfondo di un tipico paesaggio africano.

 

luciani.2006@libero.it

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