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ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DEL GIORNO

ALMANACCO DI OGGI: domenica 31 marzo 2024

Tredicesima settimana dell’anno 2024

Giorni trascorsi dall’inizio dell’anno 91 Giorni mancanti alla fine dell’anno 275

A Roma il sole sorge alle 5.53 * tramonta alle 18.35 (ora solare)

A Lecce il sole sorge alle 5.31 * tramonta alle 18.12 (ora solare)

 

OGGI SI FESTEGGIA: Pasqua di Resurrezione

 

OGGI È: Pasqua:

La Pasqua è la principale festa del cristianesimo e ricorda la Resurrezione di Cristo. È festeggiata la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera.

La Resurrezione di Cristo combacia, metaforicamente, con il risveglio della natura, degli alberi che rifioriscono e le temperature che diventano miti! Secondo un’antica tradizione pagana, la Pasqua coincideva con l’arrivo della primavera, che veniva festeggiata con l’offerta delle primizie di campo e sacrifici di agnelli.

Tra usanze festaiole, tradizioni culinarie e riti religiosi, la Pasqua è un momento per stare insieme, pregare (per chi crede) e festeggiare in famiglia e con gli amici.

 

ACCADDE OGGI: anno 1889 – Inaugurata la Torre Eiffel:

Concepita per esaltare il progresso scientifico e tecnologico e destinata a vita breve, la Torre Eiffel finì col diventare l’elemento cardine dello skyline di Parigi e insieme il simbolo incontrastato della “grandeur” francese. Per i suoi concittadini è la dame de fer, la “signora di ferro”.

Il definitivo tramonto dell’Impero e l’avvento della Terza Repubblica (1879-85) segnarono in Francia l’inizio di una stagione di riforme istituzionali e sociali (dal rafforzamento del sistema parlamentare al riconoscimento delle libertà di stampa e sindacale), destinata a plasmare la futura identità dello Stato e a farne un modello di democrazia universale. Ciò si tradusse anche in un risveglio del sentimento nazionale che toccò l’apice con l’adozione della Marsigliese come inno ufficiale (1880).

Sul piano scientifico Parigi divenne un banco di prova per le importanti scoperte di quegli anni e per tutti gli sviluppi tecnologici e sociali prodotti dalla seconda rivoluzione industriale (1870-1920). Dall’utilizzo dell’elettricità all’introduzione dell’acciaio, dal perfezionamento dei sistemi di trasporto (quali tram e metropolitane) alla scoperta di nuove forme di comunicazione come il telefono (brevettato dallo scozzese Bell nel 1876).

Un primato che la capitale transalpina contendeva in quel periodo a Londra e che le venne riconosciuto ufficialmente quando si prese la decisione di organizzare lì l’Esposizione universale del 1889. Un evento di prestigio che tra l’altro veniva a coincidere con una scadenza di enorme valenza storica: il centenario della Rivoluzione francese. Per questo il comitato organizzatore si predispose a fare le cose in grande.

Con un budget a disposizione di 41 milioni di franchi (una parte fondi statali, la restante frutto di prestiti bancari e del ricavato di una lotteria), si progettarono una serie di interventi urbanistici e di grandi opere tese da un lato a celebrare la gloriosa storia della nazione, dall’altro a incarnare le idee di progresso e modernità. Entrambi gli aspetti proiettarono la mente a qualcosa che era avvenuto di recente negli Stati Uniti d’America.

Il 28 ottobre del 1886, su un isolotto della baia di New York, era stata inaugurata la Statua della Libertà, un simbolo di autodeterminazione e di tecnica moderna che nascondeva un’anima “francese”: lo scheletro in metallo che reggeva l’imponente struttura era stata realizzato dall’architetto francese Gustave Eiffel. A lui fu dato l’incarico di erigere una torre nell’area compresa tra il Pont d’Iéna e i giardini di Campo di Marte, dove avrebbe avuto luogo l’Expo.

I lavori iniziarono nel 1887 impegnando 50 ingegneri e circa duecento operai, suddivisi tra il montaggio di 18.030 pezzi in ferro e la costruzione della torre. Due anni più tardi, l’opera venne completata con più di un mese di anticipo rispetto all’apertura dell’Expo, per essere inaugurata in pompa magna il 31 marzo. Un tempo record conseguito a dispetto delle forti critiche che erano venute dal mondo letterario e artistico locale. Poeti del calibro di Rimbaud e Verlaine definirono il progetto un «inutile e volgare affronto all’armonia architettonica di Parigi», arrivando a firmare una petizione per bloccarne i lavori.

L’entusiasmo e i numeri dei primi visitatori (circa due milioni) accorsi durante l’Esposizione universale dettero torto ai contestatori. La gente venne rapita dalla linea elastica e avveniristica della torre, tinta di rosso veneziano, che con i suoi 324 metri di altezza (antenna compresa) conquistò il primato di edificio più alto del mondo, conservandolo fino al 1930 (superata dal Trump Building di Manhattan). Ciononostante le intenzioni delle autorità francesi erano di smantellarla dopo due anni e solo a conclusione dei preziosi esperimenti di radiotelegrafia, di cui fu protagonista, si decise di tenerla definitivamente.

Ritinteggiata diversamente nel corso degli anni (dal giallo al beige all’attuale “marrone Eiffel”), la Torre Eiffel è oggi il monumento a pagamento più visitato al mondo, con una media di oltre 6 milioni di ingressi all’anno. Per visitare i tre piani aperti al pubblico (l’ultimo a 276 metri di altezza) occorre salire 1.665 gradini o in alternativa utilizzare i cinque ascensori a disposizione. Tra i punti di maggior attrattiva: il ristorante Altitude 95 (cifra che indica l’altezza sul livello del mare) e il punto panoramico del terzo livello che offre una splendida vista su Parigi.

Delle diverse copie sparse per il mondo, l’esemplare più noto è la Tokyo Tower, in Giappone, realizzata nel 1958 e alta 333 metri.

 

NACQUERO OGGI:

anno 1884 – Tina Pica (Annunziata Pica + 1968)

anno 1934 – Carlo Rubbia

anno 1964 – Isabella Ferrari

 

LA FRASE DEL GIORNO (Aforisma)

 La bellezza è la miglior lettera di raccomandazione per una donna. (Aristotele)

 

IL PROVERBIO DEL GIORNO:

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi.

 

I DOODLE DI GOOGLE: Robert Bunsen:

Per chi ha dimestichezza con i manuali di chimica o di fisica il nome di Robert Bunsen suona più che familiare! Originario della città tedesca di Gottinga, conseguì laurea e dottorato in chimica entro i 19 anni, iniziando poi a viaggiare attraverso l’Occidente europeo. Trasferitosi all’Università di Heidelberg, qui iniziò le sue ricerche sulla spettroscopia di emissione degli elementi, arrivando a perfezionare uno speciale bruciatore a gas, oggi tra i più utilizzati nei laboratori chimici e noto come becco di Bunsen.

Nel 2011 si è celebrato il 200° anniversario della sua nascita e Google ha celebrato l’evento con un doodle globale interattivo, dove il becco di Bunsen viene fatto interagire scherzosamente con una caffettiera. Muovendo il mouse verso l’alto o verso il basso, si può regolare l’intensità della fiamma. Muovendolo di lato, si modifica il colore della fiamma.

 


 

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