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ELEZIONI POLITICHE DEL 4 MARZO 2018 IL “ROSATELLUM” E LE SUE REGOLE

ELEZIONI POLITICHE DEL 4 MARZO 2018 IL “ROSATELLUM” E LE SUE REGOLE

ELEZIONI POLITICHE DEL 4 MARZO 2018

Domenica 4 marzo gli italiani saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento. I seggi elettorali saranno aperti nella sola giornata di domenica dalle ore 7 alle ore 23. Saranno chiamati al voto tutti i cittadini italiani maggiorenni, per la Camera dei Deputati, con i maggiori di 25 anni che voteranno, anche per il Senato della Repubblica.

Per questa XVIII legislatura, saranno eletti 630 deputati e 315 senatori, con la nuova legge elettorale, denominata “ROSATELLUM”.

Come si propone il Rosatellum?

Prima di tutto bisogna rilevare che, in questa tornata elettorale si voterà applicando un sistema elettorale misto per entrambe le Camere.

L’assegnazione dei seggi avverrà in parte con il sistema maggioritario, ovvero 232 deputati e 116 senatori saranno eletti tra i più votati nei diversi collegi uninominali. Mentre 386 deputati e 193 senatori, saranno eletti ripartendo i voti in maniera proporzionale tra le coalizioni e le singole liste che avranno superato le soglie di sbarramento (3% per i partiti, 10% per le coalizioni). I rimanenti 12 deputati e 6 senatori, saranno i rappresentanti scelti con un sistema proporzionale, dal voto per corrispondenza degli italiani all’estero.

Come si vota

Dopo le operazioni di riconoscimento al seggio, saranno consegnate all’elettore una scheda di colore rosa, per il rinnovo della Camera dei Deputati, e, solo per i maggiori di 25 anni, anche una scheda di colore giallo, per il Senato della Repubblica.

Sulle due schede troveremo i nomi dei candidati nel proprio collegio uninominale, i simboli delle liste collegate e i nomi dei candidati, che concorrono con il sistema proporzionale.

Per esprimere il voto si potrà operare in diversi modi:

barrando il nome del candidato uninominale appoggiato da una sola lista: in questo caso il voto va sia al candidato scelto che alla lista collegata per la parte proporzionale;

barrando il nome del candidato uninominale appoggiato da una coalizione: in questo caso il voto va sia al candidato scelto che ai partiti collegati in maniera proporzionale al totale dei voti ricevuti;

barrando il nome del candidato uninominale e barrando una delle liste collegate: in questo modo il voto va sia al candidato che alla lista scelta per la parte proporzionale;

barrando il simbolo di un partito: in questo caso il voto, oltre alla lista scelta, per la parte proporzionale, va anche al candidato uninominale collegato.

Alcune regola per evitare che le schede siano invalidate in sede di scrutinio

Prima di tutto non è ammesso il voto disgiunto, ovvero esprimere la preferenza per una lista differente da quelle collegate con il candidato uninominale.

Inoltre non si può barrare il nome di un singolo candidato di una lista del proporzionale.

Infine, dettaglio non trascurabile: non si può tracciare alcun segno sulla mini-lista dei candidati

In questi casi le schede verrebbero dichiarate nulle.

Novità alla consegna della scheda

Una delle novità di questa tornata elettorale è il tagliando anti frode, un codice alfanumerico stampato su un’etichetta adesiva rimovibile, presente su ciascuna scheda. Al fine di evitare brogli, è stato ideato questo sistema, che serve a certificare che l’elettore abbia votato sulla scheda che gli è stata consegnata dal presidente del seggio.

Durante la consegna della scheda all’elettore, i componenti del seggio, prenderanno nota del codice alfanumerico, che il Presidente dovrà poi controllare alla riconsegna della scheda. Se tutto sarà regolare, sarà rimossa l’etichetta adesiva, per garantire la segretezza del voto, e il Presidente potrà inserire la scheda votata nell’urna.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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