EMILIANO: A TARANTO OK AI LAVORI DI BONIFICA PER INSEDIARE I CANTIERI DI MAXI YACHT “FERRETTI” NELL’AREA EX BELLELI
“A Taranto arriverà una nuova opportunità industriale per lo sviluppo del territorio: ieri è stato pubblicato il bando di gara per i lavori di bonifica e infrastrutturazione primaria dell’area “Yard Belleli”.
In quella parte del porto si insedierà la “Ferretti Spa”, industria di costruzione di maxi yacht e imbarcazioni di lusso, che curerà i lavori di reindustrializzazione”.
Lo conferma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano appresa la notizia della pubblicazione del bando da parte del soggetto attuatore Sogesid, che ha svolto con efficacia il proprio lavoro.
“Il risultato arriva dopo un lungo lavoro istruttorio curato dagli uffici regionali e dall’Autorità di sistema portuale – spiega Emiliano – iniziato nel 2020 con il tavolo istituzionale permanente per l’area di Taranto che propose di inserire nel Contratto istituzionale di sviluppo di nuovi interventi, tra i quali proprio la “Bonifica e reindustrializzazione dell’area ex “Yard Belleli”, a vocazione cantieristica: lì infatti venivano già costruite piattaforme offshore”.
La “Ferretti spa” ha quindi presentato domanda, con la quale ha chiesto la concessione demaniale marittima per la realizzazione di stampi, la costruzione di scafi, coperte e sovrastrutture in materiale composito e la realizzazione di un centro di ricerca e sviluppo.
Alla fine del 2022 è stata completata la sottoscrizione dell’accordo con il Ministero dell’Ambiente e lo stesso Ministero lo scorso 7 agosto 2023 ha sottoscritto il decreto di approvazione, dopo la chiusura della Conferenza dei servizi per il progetto integrato. Il termine dei lavori è previsto dopo 21 mesi dall’aggiudicazione della gara.
“Oggi un’industria leader a livello mondiale in produzioni ad alto valore aggiunto – conclude Emiliano – potrà insediarsi in quella che è l’area di più grave crisi industriale d’Italia, cominciando a porre le basi per un’alternativa alla produzione siderurgica che finora ha compromesso salute, ambiente e lo sviluppo del porto di Taranto”.