HomeComuniLecceFESTE PATRONALI NEL SALENTO SEGNALATE DA LECCEOGGI a LECCE E PROVINCIA SANT’IPPAZIO Tiggiano

FESTE PATRONALI NEL SALENTO SEGNALATE DA LECCEOGGI a LECCE E PROVINCIA SANT’IPPAZIO Tiggiano

FESTE PATRONALI NEL SALENTO SEGNALATE DA LECCEOGGI a LECCE E PROVINCIA SANT’IPPAZIO Tiggiano

a LECCE E PROVINCIA

SANT’IPPAZIO

Tiggiano – 19 gennaio 2019 

stannardhu

Il 19 gennaio, a Tiggiano viene reso omaggio al Patrono del paese con la celebrazione della Festa di Sant’Ippazio. La tradizione di questa festa ha creato un legame molto forte con la pestanaca e la Pro Loco di Tiggiano.

La proloco sensibile a tutte le espressioni tipiche delle culture locali, ha promosso in onore della Festa di Sant’Ippazio a Tiggiano anche una sagra della pestanaca con il duplice scopo di valorizzare questo ortaggio coltivato nell’agro tiggianese e nei dintorni del Capo di Leuca, che è più comune con il nome di carota.

Sant’Ippazio nacque in Cilicia e fu vescovo di Gangra (città della Paflagonia, regione storica dell’Asia Minore settentrionale) ai tempi dell’Imperatore Costantino.

Partecipò al Primo Concilio Ecumenico di Nicea (325). Fu martire a Luziana, durante il viaggio di ritorno da Costantinopoli a Gangra, in seguito ad un’imboscata da parte di alcuni eretici seguaci di Novaziano.

Il Santo è molto venerato anche in Russia ed in particolare nella città di Kostroma, dove nel 1330 venne costruito il monastero di Ipatiev.

Il culto per S. Ippazio fu molto diffuso nella Chiesa bizantina e giunse nell’Italia meridionale probabilmente al seguito dei monaci greci. Patrono di Tiggiano, comune in provincia di Lecce, tradizionalmente è  ritenuto protettore della virilità maschile, benefico per l’ernia inguinale, in quanto ne fu egli stesso a lungo sofferente per un tremendo calcio ricevuto nel basso ventre durante una discussione con gli eretici ariani.

Viene festeggiato il 19 gennaio. Nell’occasione si svolge in mattinata la  tradizionale Fiera di Sant’Ippazio e nel pomeriggio la processione con la statua del Santo per le vie del paese.

A dare il via alla processione è il rullo di tamburi che segnala l’uscita dalla chiesa matrice con rincorsa dello “stannardhu”, palo in legno di 7 metri con palla di ghisa in cima.

La riuscita dell’innalzamento del pesante e altissimo stannardhu è segno di garantita fertilità e quasi una sfida al protettore dall’ernia inguinale. I pargoli di sesso maschile venivano portati nella omonima chiesa per chiedere al Santo la loro fecondità e salute.

Al culto del Santo è legata l’unica varietà giallo viola di Pestanaca, coltivata a Tiggiano e in pochissimi comuni limitrofi, simbolo della natura umana e divina di Cristo (tesi teologica difesa con incrollabile fermezza nel Concilio di Nicea dallo stesso martire Ippazio).

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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