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FESTE E TRADIZIONI POPOLARI SEGNALATE DA LECCEOGGI – FESTA DI SAN GIUSEPPE NEL SALENTO

FESTE E TRADIZIONI POPOLARI SEGNALATE DA LECCEOGGI – FESTA DI SAN GIUSEPPE NEL SALENTO

FESTA DI SAN GIUSEPPE NEL SALENTO

18 marzo 2018

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Le tradizioni sono sempre belle ed è un dovere mantenerle e trasferirle di generazione in generazione arricchendole, ove possibile, di nuovi particolari.

Oggi, desidero occuparmi di una festa, quella di San Giuseppe che come poche è una delle ricorrenze più sentite in tutto il Salento. Oggi nel giorno dedicato dalla Chiesa a San Giuseppe, sposo di Maria Vergine e quindi padre di Gesù, si festeggia anche la festa del Papà, ma la tradizione tramandataci l’ha sempre festeggiata mediante un antico rituale in alcuni comuni, e nello specifico, con forme ancora molto importanti a: Giurdignano, Uggiano La Chiesa e la sua frazione Casamassella, Cocumola, Minervino di Lecce, Giuggianello e San Cassiano.

Se in questi giorni vi capita di essere in uno di questi paesi, vi sorprenderà, come ha sorpreso me, la dovizia che i residenti pongono nell’imbandire le note “Tavole San Giuseppe”, dedicate al Santo per chiedere protezione o semplicemente per devozione.

Le “Tavole di San Giuseppe” affondano le proprie radici nel Medioevo, quando la ricorrenza nacque ed aveva soprattutto dei risvolti sociali, visto che era un’occasione per i poveri del paese di accedere ad un banchetto offerto dai signori feudali. La tradizione impone alla famiglia devota di non mangiare ciò che ha distribuito se non le rimanenze: in sostanza sono banditi

In questi paesi del Salento, il rito prevede che venga imbandita una tavola lunga circa 40 metri, intorno alla quale siede la Sacra Famiglia insieme a dieci Santi, tra cui ad esempio, Sant’Anna, San Filippo e Sant’Agnese, interpretati da comuni cittadini del luogo.

Ci possono essere delle varianti, anche se il numero dei commensali sia sempre dispari.

San Giuseppe siede a capotavola e scandisce il susseguirsi delle portate, così come l’inizio e la fine del pasto, attraverso l’uso di un bastone che viene battuto per terra. Durante tutta la cerimonia sono recitate le preghiere.

Ma quali sono I cibi delle tavolate? Intanto sono nove le portate che vengono servite alla “Tavolata” e tutte hanno un particolare significato: la pasta con ceci (in dialetto “la massa” o “vermiceddhri” o ancora “ciciri e tria”) rappresenta i colori del narciso; i lampagioni (sono dei cipollotti) sott’olio o sott’aceto, simbolo del passaggio dall’inverno alla bella stagione; il pesce fritto che ricorda Gesù; il cavolfiore che simboleggia il bastone fiorito di San Giuseppe; le ‘ncartiddate (dolci tipici ricoperti di miele) simbolo delle fasce di Gesù Bambino ed infine lo stoccafisso che, secondo l’antica cultura contadina, è il cibo delle grandi occasioni.

Ancora oggi in questi paesi la Festa di San Giuseppe è un’occasione per svolgere attività collettive: la preparazione dei cibi, tutti di produzione artigianale e l’allestimento delle tavole e delle sale sono un momento condiviso da giovani e anziani, che danno vita anno dopo anno a ricreare un’atmosfera magica, che trasuda di cultura e tradizione. Le Tavole di San Giuseppe vengono aperte dai visitatori il 18 e il 19 marzo, giorno della vigilia e della festa del Santo.

Ottavia Luciani

redazione.lecceoggi@gmail.com

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