GOTTI ALL’ESORDIO IN CASA SI ASPETTA UNA PROVA GAGLIARDA DEI SUOI

Oggi alle 18 per Luca Gotti sarà l’esordio in casa contro una Roma scesa in Salento con la voglia di proseguire la rincorsa all’Europa iniziata con l’avvento di Daniele De Rossi sulla ponchina al posto di Mourihno.

 Nei giorni che sono seguiti alla vittoria leccese in quel di Salerno, gara d’esordio assoluto di Gotti in gialloorsso, il tecnico chiamato dalla dirigenza salentina per sostituire un D’Aversa, forse frastornato dagli ultimi avvenimenti, ha lavorato intensamente soprattutto su alcune direttive principali quali: apportare delle correzioni, tenere alto il morale e puntellare la condizione fisica.

Lo stesso Gotti ha avuto modo di dichiarare: “Ogni giorno mi riserva sorprese, colgo particolari, in positivo e in negativo, e registro tutte le sfumature. In questa sosta abbiamo lavorato con un gruppo ristretto di calciatori, integrandolo con ragazzi della Primavera. Dopo il tourbillon dei primi giorni ho avuto davvero la possibilità di studiare le partite, di vedere le varie fasi del gioco. I nazionali sono rientrati da tre giorni, sto cercando di riportarli con la testa al nostro compito leccese”

Gotti, malgrado abbia dichiarato di non voler stravolgere certi equilibri, ha voluto, già da Salerno, mettere mano ad alcuni aspetti tattici, ed infatti, il Lecce, ha messo da parte il rigido 4-3-3 di d’Aversa cambiando ruolo ad alcuni giocatori, per cercare di modificare l’assetto complessivo della squadra. Si è accorto, ha avuto modo di dire, che in rosa ci sono tanti giocatori su un livello di rendimento simile, ma con caratteristiche diverse.

Gotti ha anche detto: “il mio pensiero ora è quello di cercare gli ingredienti giusti per il piatto giusto, ogni partita richiede un determinato tipo di atteggiamento e di qualità. A Salerno contava solo vincere a ogni costo, per mille ragioni: la generosità dei ragazzi mi è piaciuta molto, ma tante cose di calcio no”.

Per migliorare l’assetto di squadra Gotti ha insistito molto in questi giorni sulla capacità, la lucidità, ed anche il coraggio di gestire il pallone in alcune fasi della partita, doti importantissime perché da quelle di può passare alla fase offensiva del gioco.

Particolare cura Gotti ha dedicato alle fragilità della squadra, in maniera particolare quella sui calci da fermo “sono 20 i gol presi e non 12 perché conto anche quelli che prendi nel prosieguo di un calcio piazzato” ha detto il tecnico.

Per smussare il difetto Gotti è passato dalla difesa in linea a quella a castello percependo una maggiore sicurezza da parte dei suoi calciatori

 Io da una parte ho cercato di salvaguardare tutto il percorso fatto dall’allenatore che mi ha preceduto che ha impostato la difesa in un certo modo, facendo poi qualche modifica – dalla linea al castello – perché i ragazzi si sentivano più sicuri. Io cerco di non toccare quelle sicurezze, in tutte le cose ci sono i pro e i contro: ecco, questo entrare dentro le cose, sottolineare certi atteggiamenti da area di rigore è stato uno dei temi forti di queste settimane”.

Lavoro e varianti o adattamenti che spero tornino utili oggi nell’affrontare la Roma facendo leva anche al caldo incitamento di tutti i tifosi che ancora una volta daranno allo stadio una coreografia da sold out.

Ernesto Luciani