HomeCronaca e AttualitàI SINDACATI DELLE CATEGORIE EDILI E METALMECCANICI INDICONO UNO SCIOPERO NAZIONALE

I SINDACATI DELLE CATEGORIE EDILI E METALMECCANICI INDICONO UNO SCIOPERO NAZIONALE

I SINDACATI DELLE CATEGORIE EDILI E METALMECCANICI INDICONO UNO SCIOPERO NAZIONALE

La contestazione indetta dopo la tragedia del cantiere di Firenze con un pesante bilancio di vittime

L’ultima tragedia accaduta in Firenze con quattro vittime ed un disperso per il crollo di una trave ha indotto le confederazioni nazionali di Cgil e Uil con le loro categorie degli edili e dei metalmeccanici (Fillea Cgil, Feneal Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil) ad indire uno sciopero nazionale di due ore, a fine turno per il 21 febbraio.

“Il crollo avvenuto il 16 febbraio a Firenze nel cantiere per la costruzione di un supermercato è l’ennesima tragedia insopportabile di morte sul lavoro – hanno dichiarato Luca Toma e Salvatore Listinge, segretari generali provinciali di Fillea Cgil e Feneal Uil -. Un dramma che colpisce Brandizzo come Torino, ma anche Palmariggi e Minervino di Lecce. Grandi opere e micro cantieri sono i palcoscenici assurdi di una strage che in Italia provoca tre morti sul lavoro al giorno. Cantieri, strade, campi in cui il lavoro perde la sua dignità, scenari dove si scatenano gli effetti più beceri dell’avidità del capitale con la ricerca ossessiva del profitto a tutti i costi. Un’ossessione che riduce a mera voce di costo da tagliare l’investimento in sicurezza, che spreme i lavoratori sottoponendoli a ritmi di lavoro infernali per rispettare le scadenze e non perdere contributi. Ma queste migliaia di lavoratori che non rientrano più dalle loro famiglie sono anche l’esito finale di strategie politiche sorde e miopi”.

La questione della sicurezza sul lavoro del resto è molto sentita oltre che attuale anche in provincia di Lecce: nel 2023 i morti sul lavoro sono stati 13 (dato in aumento rispetto all’anno precedente). Anche a livello regionale è stato registrato rispetto al 2022 un incremento nei decessi, da 74 a 78 in tutto e da 9 a 17 nel solo settore edile. Sono stati in calo, per fortuna, il numero degli infortuni non letali. Purtroppo i numeri non rilevantissimi, ma anche una sola vittima è uno scandalo, è dovuto alle dimensioni di medie aziende operanti nel settore edile;

le 2.958 aziende operanti nell’edilizia, censite al 30 settembre scorso, hanno denunciato alla Cassa Edile e ad Edilcassa 9.449 operai, con una media di poco più di tre maestranze per impresa.

L’urgenza di un cambio di rotta non sembra essere avvertito: “Infortuni e morti sul lavoro – hanno aggiunto i due sindacalisti – sono purtroppo un fatto culturale che va combattuto con politiche mirate (Durc di congruità, patente a punti per le aziende, introducendo il reato di omicidio sul lavoro), ma anche con la formazione. Fa riflettere come appena il 10 per cento delle aziende censite dagli enti bilaterali si rivolga a Formazione e Sicurezza nelle Costruzioni (FSC, già Scuola Edile), ossia il più autorevole istituto di formazione rivolto agli operai edili”.

(fonte foto Agipress)

luciani.2006@libero.it

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