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IGNAZIO ZULLO SUL “PIANO DI RIORDINO”

IGNAZIO ZULLO SUL “PIANO DI RIORDINO”

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É l’emblema del fallimento di un Emiliano inadeguato, inetto, incapace, destrutturante, dannoso per la Puglia. Appello del presidente del gruppo regionale di Direzione Italia-Noi con l’Italia, Ignazio Zullo, al CENTRODESTRA perché metta da parte individualismi e fughe in avanti per un percorso comune

Noi di Direzione Italia-Noi con l’Italia non ci scandalizziamo del disastro economico del Piano di Riordino Ospedaliero del presidente Emiliano. Lo avevamo previsto, lo abbiamo denunciato in ogni sede, lo abbiamo  prospettato persino al ministro Lorenzin andando in missione a Roma. Abbiamo tentato di svegliare Emiliano con uno schiaffo senza riuscirci anzi, pure tutti i renziani parlamentari e consiglieri regionali hanno tentato di tutto pur di non celebrare quella famosa giornata di protesta da noi denominata “Giornata dello schiaffo”. Abbiamo, pure, chiesto un’audizione in Commissione Sanità per comprendere l’impatto economico-finanziario del Piano di Riordino ma, complice un Presidente di Commissione compiacente e teso a tutelare sia Emiliano sia il direttore Ruscitti, non abbiamo ottenuto risposta se non un battibecco squallido ed inelegante per chi rappresenta le Istituzioni.

Era facile comprendere fin dall’inizio che tutto il Piano di Riordino è inefficace ed antieconomico,non rispondente ai bisogni dei territori e disomogeneo per distribuzione di reparti e posti letto per disciplina su ogni provincia pugliese. Per di più senza nessun accenno alla sostenibilità economico-finanziaria. Un Piano guidato più dai risultati ottenuti da Emiliano alle primarie per la leadership, contesa in quel momento a Renzi, che dal D. M. 70. Ma ad essere inadeguato è proprio Emiliano, incapace di strategia politico-amministrativa per la Puglia ed ubriacato solo di sé stesso e della sua bulimia di potere per il potere. Inetto nelle  azioni cruciali nei settori fondamentali della vita dei pugliesi quale l’agricoltura, la sanità, i rifiuti, lo sviluppo economico. Incapace di comprendere i valori e i disvalori nei collaboratori che sceglie per averli in Giunta o a capo di Agenzie ed Enti Strumentali con conseguenze d’immagine per la Puglia disastrose. Un Emiliano destrutturante del tessuto sociale e politico regionale nel momento in cui pescando uomini di centrodestra o tentando approcci grillini dà l’idea che una poltrona vale più del valore ideale delle appartenenze.

C’è bisogno di voltar pagina con forze politiche capaci di assumere la responsabilità di riprendere in mano le redini di una Regione che reclama un modo diverso di essere sui problemi e di dare concreta soluzione. Ma non si può partire, come ho visto fare nei giorni immediatamente successivi alle elezioni politiche, dalla smania personale di chi si propone per le primarie o per ribaltare ruoli e posizioni nei partiti. Serve prima di tutto capire quali programmi e progetti siamo in grado di mettere in campo e poi scegliere le persone capaci di realizzarli.

Speriamo che in questo senso qualcosa maturi nel centrodestra.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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