HomeSportIl Lecce col Bologna deve sfatare tre tradizioni negative

Il Lecce col Bologna deve sfatare tre tradizioni negative

Il Lecce col Bologna deve sfatare tre tradizioni negative

A scorrere gli archivi relativi alla partita che tra poche ore il Lecce dovrà affrontare si evince come i giallorossi dovranno lottare anche contro tre tradizioni sfavorevoli.

Infatti, oltre a quella personale del tecnico leccese che non ha mai vinto contro Thiago Motta c’è quella tra il Lecce e lo stesso Motta; quella tra Lecce e l’arbitro di giornata, Manganiello della sezione di Pinerolo senza considerare una terza nei confronti dei Pairetto: Pierluigi (il padre) con 6 vittorie; 7 pareggi e 10 sconfitte su 23 incontri diretti e Luca (il figlio) con 1 vittoria, 2 pareggi 2 sconfitte su 6 partite.

C’è davvero di che fare gli scongiuri e sperare che oggi la Dea Bendata sia più benevola verso i nostri colori.

Certo a supporto delle speranze leccesi c’è il ricordo della partita d’andata allorchè dopo un mach condotto pressoché in dominio il Lecce si ritrovò in svantaggio e solo grazie ad un rigore (storico perché determinato da un fallo a carico del nostro Falcone portatosi in aerea avversaria alla ricerca del gol del pareggio) realizzato al centesimo minuto di partita.

Oggi si affrontano due formazioni che hanno obiettivi diversi in rappresentanza di due società che coniugano alla perfezione i due mondi del calcio, quello sportivo e quello amministrativo/finanziario.

Il Bologna che su undici partite casalinghe ne ha vinte otto è alla ricerca di conquistare il diritto a partecipare

Alla prossima Champions League il Lecce lotta, invece, per conquistare quel traguardo che equivale alla conquista di un nuovo scudetto, ovvero, la permanenza in serie A. Entrambe perseguono i rispettivi obiettivi

Con gestioni oculate sempre attente al bilancio nel rispetto delle regole.

Sotto l’aspetto tecnico la gara di oggi, credo, sarà caratterizzata da ciò che sapranno fare gli esterni scelti da Motta e D’Aversa.

Il gioco voluto dai due tecnici, infatti, predilige il proprio sviluppo con trame che coinvolgono propri gli uomini selezionati per correre lungo le fasce a partire da quelli “bassi” per coinvolgere gli “alti” per chiudere con cross la centro per la punta centrale o per il centrocampista che si incunea nella difesa avversaria.

Le scelte, mi pare di poter dire, sono simili ovvio ci potrà essere qualche differenza nella qualità di esecuzione ma resta che proprio da quello che sapranno far gli esterni sarà determinato il risultato finale.

Il Lecce, ma non solo oggi, dovrà cercare di trasformare in gol con maggiore frequenza la grande quantità di tiri verso lo specchio (e non solo) della porta avversaria.

Riuscendoci avrà maggiori possibilità di vincere. La speranza e che si cominci da oggi stesso.

Ernesto Luciani


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