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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 455° giorno di guerra

Mosca: prematuro parlare di pace, l’operazione speciale va avanti

“È troppo presto” per parlare di una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina perché attualmente non ci sono i prerequisiti per questo scenario: lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista alla Tass, rispondendo alla domanda su quale dei vari piani di riconciliazione, proposti da altri paesi, sarebbe preferibile per la Russia. “Nessun prerequisito per un processo di pace è ancora al suo posto, evidentemente”, ha spiegato, aggiungendo: “l’operazione militare speciale continua”.

Rispondendo invece alla domanda se il Cremlino fosse pronto a negoziare con qualcuno del governo in carica di Kiev, Peskov ha detto che “questo è quasi impossibile, perché qualsiasi negoziato con la Russia è proibito” in Ucraina. Lo scorso ottobre, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha emesso un decreto che vieta qualsiasi colloquio con Mosca, affermando di non essere interessato a interagire con il suo omologo russo Vladimir Putin.

 

Prigozhin: le forze di Mosca non sono pronte a resistere alle incursioni a Belgorod

Le forze di Mosca non sono pronte a resistere alle incursioni nella regione russa di Belgorod da parte di gruppi anti-governativi che combattono al fianco dell’Ucraina: lo ha detto il fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, in un’intervista al blogger filo-Cremlino Konstantin Dolgov, come riporta il Kyiv Independent. “I gruppi del Corpo dei Volontari russi stanno entrando senza vergogna nella regione di Belgorod”, ha affermato Prigozhin: le forze armate russe “non sono assolutamente pronte a resistere”, ha aggiunto.

Prigozhin ritiene inoltre che l’Ucraina abbia attualmente uno degli eserciti più forti del mondo. Gli ucraini, ha spiegato, sono “altamente organizzati, altamente addestrati, la loro intelligence è ai massimi livelli e possono operare con uguale successo con qualsiasi sistema militare, compresi quelli sovietici e della Nato”.

 

Isw: l’esercito ucraino non segnala combattimenti a Bakhmut per la prima volta da dicembre

Nel suo aggiornamento quotidiano sull’andamento del conflitto in Ucraina, il think-tank statunitense Institute for the Study of War (Isw) evidenzia come lo Stato Maggiore dell’Ucraina non abbia segnalato combattimenti nella città di Bakhmut per la prima volta da dicembre. Secondo l’Isw questo suggerisce che il gruppo di mercenari Wagner potrebbe essere ulteriormente avanzato nella città. Il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Malyar – riferisce Isw – ha dichiarato che le operazioni di combattimento sono diminuite dentro e intorno a Bakhmut e ha ribadito che le forze ucraine mantengono posizioni in un’area fortificata vicino al monumento MiG-17 nella parte occidentale della città.

 

Gli Stati Uniti prendono le distanze dagli attacchi filo-ucraini a Belgorod

Gli Usa hanno preso le distanze dagli attacchi da parte di gruppi armati nei pressi di Belgorod, in territorio russo vicino al confine con l’Ucraina, che Mosca afferma esser stati portati avanti da terroristi ucraini.
Lo afferma la Bbc citando un portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, secondo cui Washington “non incoraggia e non agevola attacchi all’interno della Russia”. Il portavoce si è detto “scettico” sui reportage e le ricostruzioni via social secondo cui coloro che hanno effettuato gli attacchi erano equipaggiati con mezzi di produzione Usa, aggiunge l’emittente Gb. Kiev ha affermato di non essere responsabile degli attacchi, che invece asserisce sarebbero stati effettuati da gruppi paramilitari russi che si oppongono al presidente Vladimir Putin. Ieri gli attacchi hanno provocato l’evacuazione della regione di Belgorod. Diversi civili sono rimasti feriti, e secondo Mosca una donna di 82 anni è morta durante la fuga.

 

Belgorod, i primi video dell’attacco filo-ucraino

Combattenti e mezzi corazzati hanno sconfinato dal territorio ucraino in quello russo, attaccando i posti di frontiera e i centri abitati di Kozinka e Grayvoron. Secondo i media ucraini il checkpoint russo di Grayvoron, nella regione di Belgorod, che si trova vicino a un deposito di armi nucleari, sarebbe stato accerchiato. Questi due video, pubblicati dai canali Telegram catars_is e anna_news, sono stati geolocalizzati entrambi in prossimità di Kozinka. Vyacheslav Gladkov, governatore della regione di Belgorod ha scritto: “Un gruppo di sabotaggio e ricognizione delle forze armate ucraine è entrato nel territorio del distretto di Grayvoronsky. Le forze armate della Federazione Russa, insieme al servizio di frontiera, alla Guardia russa e all’Fsb, stanno adottando le misure necessarie per eliminare il nemico”. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito l’accaduto “un’operazione per distogliere l’attenzione dalla sconfitta subita a Bakhmut”, aggiungendo che Putin è stato informato. Andriy Yusov, rappresentante dell’intelligence militare ucraina, ha parlato di un’incursione è stata condotta soltanto da combattenti russi appartenenti a due formazioni, Libertà per la Russia e il Corpo dei volontari russi. Composte da disertori e oppositori del Cremlino, la prima è di impronta liberaldemocratica, la seconda orientata a destra. Sono entrambe inquadrate nell’esercito regolare ucraino, ed entrambe hanno rivendicato l’attacco. “Non resistete e non abbiate paura: non siamo vostri nemici. A differenza degli zombi di Putin, non tocchiamo i civili e non li usiamo per i nostri scopi. La libertà è vicina. Oggi è il momento per tutti di assumersi la responsabilità del proprio futuro. È ora che la dittatura del Cremlino finisca”, si legge sul canale Telegram di Libertà per la Russia. Il canale Telegram “Open Belgorod” ha riferito che l’elettricità e l’acqua sono state interrotte in diverse località.

luciani.2006@libero.it

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