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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 485° giorno di guerra

Prigozhin: “L’esercito russo ci ha attaccati”, ma Mosca smentisce

Il fondatore della famigerata compagnia di mercenari russi, Evgheni Prigozhin, ha denunciato che l’esercito russo ha effettuato attacchi missilisitici su campi di retrovia della Wagner nella zona di Kursk. In seguito all’attacco, in cui ci sarebbero state diverse vittime, Prigozhin ha annunciato di voler andare fino in fondo ed “eliminare la leadership militare del Paese”. “Un attacco missilistico è stato effettuato sui campi della Wagner. Ci sono molte vittime. Secondo i combattenti testimoni oculari, il colpo è stato sferrato da dietro, cioe’ e’ stato sferrato dai militari del ministero della Difesa russo”, ha detto Prigozhin sui social.

“Siamo stati vilmente ingannati. Eravamo pronti a fare concessioni al ministero della Difesa (che vuole portare sotto il suo controllo i mercenari, ndr) a consegnare le nostre armi, a trovare una soluzione su come avremmo continuato a difendere il Paese. Ma questa feccia non si è calmata. Oggi, vedendo che non siamo distrutti, hanno lanciato attacchi missilistici sui nostri accampamenti di retrovia”, ha tuonato Prigozhin.

“Questa creatura verrà fermata”, ha aggiunto riferendosi all’odiato ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, da mesi incolpato per la carneficina di soldati sul campo e per i mancati progressi dell’offensiva in Ucraina.

Poco dopo la diffusione della notizia, il ministero della Difesa russo ha smentito gli attacchi sulle basi dei mercenari e ha invitato a prendere le informazioni diffuse sui social per conto di Prigozhin come “una provocazione mediatica” che “non corrisponde alla realtà”.

 

Metsola: “Dedico il Premio Agnes ai parlamentari Ue impegnati per la pace”

”Dedico questo premio a tutti i parlamentari europei: lavoriamo tutti i giorni per una Europa di pace, una Europa che cresce, una Europa che è giusta”. Sono le prime parole che pronuncia Roberta Metsola, appena salita sul colle del Campidoglio per ricevere il “Premio Agnes”. Viviamo una fase molto difficile per la guerra nata dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina illegalmente e in modo brutale – ricorda Metsola -. Noi chiediamo una soluzione, ma con l’Ucraina e dunque una soluzione con dignità e con giustizia”, tiene a sottolineare la presidente del Parlamento Ue.

 

Gentiloni: “Ue compatta sull’Ucraina, Italia solida, altri meno”

“È chiaro che il test sull’Europa sarà la tenuta sull’Ucraina”. Lo afferma il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni spiegando “Fin qui noi – spiega – abbiamo un Paese riluttante nel concerto europeo che è l’Ungheria”. Dopo essersi chiesto se “potremmo averne altri?” Gentiloni afferma che “vedremo, mi pare che l’Italia stia confermando una posizione solida sul tema e mi pare che la Polonia almeno finché ci sono i russi in Ucraina non possa avere un atteggiamento diverso”. “C’è forse qualche tensione – conclude – qualche rischio in paesi come la Repubblica Ceca e Slovacchia dove, prevale il combinato disposto dei conservatori che fanno parte del raggruppamento europeo di cui è parte Fratelli d’Italia”.

 

Mosca inserisce il giudice italiano Aitala nell’elenco dei ricercati

Il ministero dell’Interno russo ha inserito nella lista dei ricercati da Mosca il giudice italiano della Corte penale internazionale Rosario Salvatore Aitala. Lo riferisce l’agenzia Tass. “Aitala è ricercato ai sensi dell’articolo del codice penale” russo, si legge sul sito del ministero di Mosca, anche se non viene specificato di quale articolo si tratti. Il giudice italiano è titolare delle indagini su crimini di Vladimir Putin e ha emesso il mandato di arresto internazionale nei suoi confronti.

A maggio, il comitato investigativo russo ha presentato accuse contro il giudice ai sensi degli articoli del codice penale che prevedono la “detenzione illegale di una persona” e “il complotto per attaccare un funzionario governativo straniero che detiene lo status di persona protetta a livello internazionale”.

Il 17 marzo, la Cpi – la cui giurisdizione non è riconosciuta dalla Russia – ha emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente Putin e della commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova con l’accusa di deportazione illegale di bambini ucraini. Il 20 marzo, il comitato investigativo russo ha aperto un procedimento penale contro il procuratore e i giudici della Cpi, compreso Aitala.

luciani.2006@libero.it

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