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LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE

LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE

Oggi è il 96° giorno di guerra

Casa Bianca: non sosteniamo il cessate il fuoco

La Casa Bianca ribadisce che gli Stati Uniti non sostengono un cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha detto in un briefing con i giornalisti: “Non sosteniamo un cessate il fuoco in questo momento. E non c’è alcun cambiamento in questo, perché crediamo che in questo momento non avvantaggerebbe nessuno tranne Hamas”.
Kirby afferma che gli Stati Uniti sostengono “una pausa umanitaria ma non un cessate il fuoco generale in questo momento”.

 

Vicepremier De Sutter: Belgio sostenga Sudafrica su accuse di genocidio a Gaza

“Il Belgio non può restare a guardare l’immensa sofferenza umana a Gaza. Dobbiamo agire contro la minaccia di genocidio. Voglio che il Belgio agisca presso la Corte internazionale di giustizia, seguendo l’esempio del Sudafrica. Lo proporrò al governo belga”. Lo scrive sui social la vicepremier del Belgio, Petra De Sutter.

 

Hezbollah smentisce: non è stato ucciso il comandante dei droni

Hezbollah smentisce Israele: “Il portavoce militare sionista afferma che è stato ucciso il presunto comandante delle nostre forze aeree ma è falso” si legge in un comunicato del movimento integralista libanese pubblicato da al Jazeera. Il responsabile “è vivo e non ha mai subito un attentato”.

 

Houthi: abbiamo preso di mira una nave collegata a Israele

Una fonte militare yemenita ha detto ad Al Jazeera che gli Houthi hanno preso di mira una nave collegata a Israele nel Mar Rosso.
In precedenza il Guardian riportava che le operazioni commerciali marittime del Regno Unito (UKMTO) hanno dichiarato di aver ricevuto una segnalazione di un incidente nel Mar Rosso vicino allo Yemen.
I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno intensificato gli attacchi contro le navi commerciali nel Mar Rosso per protestare contro la guerra di Israele a Gaza.

 

Medici senza frontiere condanna attacco Israele che ha ucciso figlia membro staff

Medici Senza Frontiere condanna con la massima fermezza l’attacco dell’8 gennaio a un rifugio di Msf, che ha causato la morte della figlia di cinque anni di un membro del proprio staff.

Ieri mattina, denuncia l’ong, una granata simile a quella di un carro armato, ha sfondato il muro dell’edificio in cui oltre 100 membri dello staff di Msf e i loro familiari stavano cercando rifugio a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.

La bambina di cinque anni è stata gravemente ferita dal colpo ed è stata sottoposta a un intervento chirurgico presso l’European Hospital di Gaza, ma oggi è morta a causa delle ferite riportate. Altre tre persone sono rimaste leggermente ferite nell’attacco.

“Siamo indignati e profondamente rattristati per la morte di un altro membro della famiglia del nostro staff. Questo attacco contro i civili è inaccettabile e, ancora una volta, dimostra che non importa dove ci si trovi a Gaza, nessun luogo è sicuro”, dichiara Thomas Lauvin, coordinatore dei progetti di Msf a Gaza.
“La granata non è esplosa al momento dell’impatto, altrimenti molti altri membri del nostro staff e le loro famiglie sarebbero rimasti uccisi”.

Prima dell’incidente, Msf aveva notificato alle forze israeliane che il rifugio vicino all’European Hospital di Gaza ospitava il personale di Msf e le loro famiglie. Inoltre, prima dell’attacco non era stato emesso alcun ordine di evacuazione.

Msf non è in grado di confermare l’origine della granata, ma sembra essere simile a quelle usate dai carri armati israeliani.

Msf ha contattato le autorità israeliane e sta cercando ulteriori spiegazioni, prosegue la nota. Dall’inizio della guerra sono stati uccisi quattro membri dello staff dell’ong, oltre a numerosi familiari.

“Ribadiamo il nostro appello per un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza. La violenza indiscriminata contro i civili deve finire ora”, conclude l’organizzazione.

luciani.2006@libero.it

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