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LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO

LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO

IL LECCE SOFFRE MA VINCE DA SQUADRA

Che quella contro l’Ascoli potesse essere una gara difficile da addomesticare era ampiamente previsto per una serie di cose a partire dalla forza dell’avversario e dalla sua particolare vocazione esterna alla forzata rinuncia del Lecce al suo capitano alle stesse condizioni climatiche con un forte vento che spirava sul terreno di gioco.                                                                                                              Bene, il Lecce è riuscito a dominare tutto basandosi sul sacrificio dei singoli calciatori e sullo spirito di un gruppo che ormai ha costituito una squadra che sa ciò che vuole e cerca di ottenerlo dal primo all’ultimo minuto di ogni impegno.

L’Ascoli è sceso in campo deciso non a vendere cara la pelle ma a portarsi a casa quella dell’avversario (come gli era riuscito la scorsa stagione) e lo ha fatto con le sue armi: quelle del gioco, del cercare di finalizzare le proprie azioni e se non vi è riuscito è solo ed unicamente merito di un Lecce che ha preparato la partita nel migliore die modi.

Un Lecce che ha scelto la spada e non il fioretto e quando c’è stato da soffrire lo ha fatto stringendo i denti senza scomporsi molto e dando l’impressione di poter capitolare poco prima di risollevarsi e fare proprio il risultato finale quando in molti (inutile nascondersi) temevano di dover dire addio a quel primo posto in classifica conquistato alle due reti capolavoro di Rodriguez prima e di Coda poi.

La mancata segnatura da parte di Ragusa (sarebbe stato il 3-0 tombale per la gara) ha ringalluzzito gli avversari che quasi subito dopo hanno trovato con una rete del subentrato Ricci il gol che li ha caricati ancor di più.

Proprio allora è uscito il meglio dei giallorossi che hanno messo da parte l’abito della festa e hanno tutti tirato la carretta con grande spirito di sacrificio. Non si sono contati i raddoppi e le marcature triplicate, i falli subiti in silenzio senza mai reagire ma alzandosi subito per correre in soccorso ad un compagno in difficoltà. Fare una classifica dei sedici giallorossi scesi in campo sinceramente mi sembra una cosa ingiusta, mi piace, invece, accomunarli tutti (perché tutti sono stati uniti fra loro) in un unico voto: NOVE

Una sola nota mi sia permessa, ieri il Lecce è tornato ad avere a disposizione quel Pablo Rodriguez che entrato nella parte assegnatagli ha dato una conferma (ma non c’era bisogno) della sua vitalità e delle sue doti tecniche.

Eugenio Luciani

redazione.lecceoggi@gmail.com

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