HomeSportLA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO – LECCE vs BOLOGNA   

LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO – LECCE vs BOLOGNA   

LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO – LECCE vs BOLOGNA   

IL LECCE AL 100° MINUTO RAGGIUNGE IL PARI CON PICCOLI SU RIGORE

Nell’ultimo assalto giallorosso il portiere Falcone viene trattenuto in area e arriva il pari

È stato un match che ha fatto vivere a chi lo ha seguito un caleidoscopio di emozioni che difficilmente si ripeterà in futuro. Sono state tante, infatti le emozioni nel lunch match che ieri ha dato seguito alla quattordicesima giornata di Serie A, iniziata sin da venerdì e chiusa ieri sera con la vittoria dell’Inter al “Maradona” di Napoli, e in particolare nei secondi finali del match.

I rossoblù passano in vantaggio con la splendida punizione al 68′ di Lykogiannis, e la partita sembrava avviata a registrare la prima vittoria in trasferta degli uomini di Thiago Motaa, ma partiamo dall’inizio.

ll Lecce parte forte, guadagna subito due angoli, e su un bel cross di Strefezza Dorgu calcia forte al volo col suo piede preferito, che trova, però, adeguata risposta di Skorupski.

D’Aversa chiede tanta pressione alta in particolare a Gonzalez e Oudin mentre Motta, invece, tiene molto basso Aebischer davanti alla difesa. C’una, all’8′, un tentativo da parte di Ndoye che sostituisce Orsolini a cui Falcone replica alla grande. Questo per far capire che nessuno vuole fare il comprimario e che la vittoria è nei programmi di entrambe le formazioni in campo.

Per tutta la prima mezz’ora è praticamente solo Lecce, che indossa la maglia rossa, a condurre le danze e il vantaggio sembra poter arrivare da un momento all’altro. I padroni di casa sono particolarmente attenti e concentrati per cui anche le seconde palle sono tutte rosse. Skorupski respinge con i pugni un gran tiro di Gonzalez al 24’, mentre al 30’ Banda mette dentro una palla sulla quale Gonzalez non arriva ben coordinato e con un tocco debole lambisce il palo sinistro della porta felsinea. Ci prova anche Banda, ma troppo semplice.

Al 40’ tutto lo stadio di fede leccese si dedica a ricordare Ciro e Michele, Pezzella e Lorusso. I loro nomi sono scanditi per più di due minuti splendidamente dalla Nord, il resto dei presenti applaude i due mitici giallorossi e per chi è in poltrona un brivido scorre nelle vene.

Intanto il Bologna cerca di invertire l’inerzia della partita e sul finire di tempo segnalo un colpo di testa alto di Posch mentre Ramadani, costretto a trattenere vistosamente Ndoye che lo aveva saltato con un tunnel, becca il primo cartellino giallo.

Si riparte con gli stessi 22 in campo ma gli ospiti alzano il baricentro e subito sfiorano il gol con Saelemaekers che lancia Van Hooijdonk che calcia fuori di poco. Dopo circa un quarto d’ora scatta per tutti l’ora dei cambi D’Aversa ne fa uno, Piccoli per Krstovic (che si è battuto con coraggio), Motta addirittura quattro calando, Zirkzee per Van Hooijdonk e poi Moro per Fabbian, Freuler per Aebischer e Lykogiannis per Saelemaekers.

Una vera e propria rivoluzione tra i rossoblu cui fa seguito quasi subito dopo il Lecce che sostituisce Banda con l’ex rossoblù Sansone e si copre un poco di più con Blin per Oudin.

I maggiori vantaggi da tutti questi movimenti sono per gli ospiti che al 22’ conquistano con Ferguson una punizione in zona interessante e l’appena entrato Lykogiannis fa centro (23’) con una parabola perfetta che lambisce il palo e finisce nel sacco, imparabile per Falcone.

D’Aversa ad un quarto d’ora, circa (77’) manda in campo anche Almqvist per Strefezza e Rafia per Ramadani e passa al 4-2-3-1.

Ieri, però, a differenza di altre occasioni i correttivi non pare riescano a produrre gli effetti sperati il Bologna galvanizzato continua a gestire la partita e sfiora il raddoppio.

Un sussulto i giallorossi lo hanno quando sembra che ci sia solo da attendere il triplice fischio di Doveri ed è proprio a questo punto che la partita si incendia.

Si giunge così al 90’ e ci sono altri 5’ da giocare per cercare di portare a casa almeno il pari. Scorrono i minuti, lentamente per i bolognesi, troppo velocemente per i leccesi. Resta il fatto che si arriva all’ultimo minuto di gioco (per Motta si era dieci secondi oltre il tempo di gioco indicato da Doveri) ed il Lecce tenta l’ultimo assalto portando anche Falcone in area di rigore.

Ed ecco l’episodio che cambia tutto, Calafiori strattona Falcone, stendendolo, l’assistente di Doveri chiama un fuorigioco di Dorgu e l’arbitro avalla fischiando punizione per il Bologna, ma la posizione del giovane difensore è assolutamente regolare e così, dopo l’on-field review, tra arbitro e VAr è inevitabile la concessione del rigore.

Sul dischetto, siamo al 99’, va Piccoli che, mentre intorno a lui si crea molta tensione, mantiene i nervi saldi e al 100′ fa centro segnando il suo terzo gol di fila negli ultimissimi minuti di gioco ma questa volta valido (con Milan e Verona erano stati annullati) salva il Lecce che si porta a 16 punti in classifica

Eugenio Luciani


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