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LECCE, Inaugurazione dell’Anno Giudiziario

LECCE, Inaugurazione dell’Anno Giudiziario

L’intervento del Procuratore Generale Antonio Maruccia prossimo a lasciare, come previsto dalla legge, il mandato dopo 8 anni  

Anche a Lecce si è tenuta l’apertura dell’Anno Giudiziario che ha visto l’intervento del procuratore generale Antonio Maruccia che ha esordito, affermando: “Non è senza emozione, dopo quasi 43 anni di servizio in magistratura, 11 dei quali trascorsi nella procura generale di Lecce, che per la nona volta prendo la parola come procuratore generale in questa solenne assemblea. Ho sempre personalmente vissuto l’inaugurazione dell’anno giudiziario con molto coinvolgimento. Oggi, questi sentimenti sono più stringenti per il fatto che domani, come vuole la legge, si concluderà formalmente, dopo 8 anni, il mio mandato di procuratore generale. Che tuttavia continuerà come reggente fino all’arrivo del nuovo titolare”.

Il procuratore generale ha poi tracciato un bilancio di quanto fatto: “Sono stati anni impegnativi e complessi: ho vissuto con tutti voi molti momenti felici ma anche giorni drammatici, come quelli della pandemia, in cui le difficoltà sembrava dovessero prevalere. Ma ciò non è accaduto perché siamo stati capaci di unità”.

Ed ha aggiunto: “L’anno giudiziario appena trascorso ha visto l’entrata in vigore della riforma Cartabia. L’impatto ha evidenziato notevoli criticità in termini di logica degli istituti processuali e soprattutto problemi organizzativi per l’applicazione delle nuove norme, specie per la carenza, ancora una volta, di idonei strumenti informatici. La Procura di Lecce ha dimostrato anche quest’anno, una grande laboriosità riuscendo a definire un numero altissimo di procedimenti e a ridurre ulteriormente le pendenze”.

Il procuratore generale ha poi affermato: “Anche oggi l’azione della magistratura, da sola, non basta. Ecco perché lancio un vero e proprio appello alla nostra imprenditoria: occorre la vostra vigilanza, la collaborazione attiva, occorre la partecipazione vostra e quella delle Associazioni e delle Camere di commercio, di cui pure riscontriamo e apprezziamo l’impegno. Ogni volta che incrociate un affare, una impresa, una iniziativa economica che desta perplessità e sospetti, rivolgetevi con fiducia alle forze dell’ordine. Le Procure della Repubblica sapranno sostenervi e tutelarvi”.

Il procuratore generale ha poi affermato: “Un ruolo fondamentale, anche oggi come negli anni ‘90, lo svolgono i mezzi di informazione. I giornalisti, anche in passato, hanno subito sulla loro pelle le ritorsioni della criminalità. Oggi invece dobbiamo constatare con grande preoccupazione la chiusura della redazione di Lecce della Gazzetta del Mezzogiorno. Abbiamo bisogno tutti, cittadini e istituzioni, di una stampa libera che informi correttamente anche sulle indagini, senza bavagli e senza processi mediatici che alterano l’equilibrio delle parti processuali. Nel nostro Distretto, in questi otto anni, la magistratura si è sempre attenuta a canoni di continenza e riserbo, rispettando la presunzione di non colpevolezza. Non per caso, al riguardo, mai ho ricevuto lamentele dal Foro o dai cittadini”.

Ed ha aggiunto: “Anche quest’anno voglio aggiornare l’Assemblea sulla situazione dell’edilizia giudiziaria. L’auspicio è che anche Lecce possa avere una sede giudiziaria degna del prestigio della sua magistratura e della sua avvocatura”.

“Nel concludere il mio intervento”, ha dichiarato Maruccia, “sento il dovere di riferirvi della situazione carceraria del Distretto. A fronte di boss e vari accoliti dei gruppi criminali organizzati che mantengono ed esaltano la loro identità all’interno carcere, vi è una moltitudine di disperati, di emarginati, di psichiatrici, di tossici, di malati che perpetuano la loro condizione di esclusione e sono così -due volte- vittime della incapacità del sistema – carcerario ed extra carcerario – di dare risposte adeguate ai problemi di questa umanità che spesso – anche noi! – preferiamo rimuovere dal nostro quotidiano”.

Ed ha concluso, affermando: “Oggi è il Giorno della Memoria. E con la speranza dell’impegno, ricorderò questa giornata che per me- come ho detto – segna la conclusione formale del mio mandato di Procuratore generale della Corte di Appello di Lecce. Non è tempo di bilanci definitivi…la pensione è lontana…e il giudizio lo daranno altri. Quello che però posso dire è di aver ricevuto – da tutti e da ciascuno di voi – molto più di quanto non sia riuscito a dare. Perciò vi dico solo: Grazie. E lo dico anzitutto alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto. È stato un onore e un privilegio assoluto servire la Repubblica da magistrato e da Procuratore generale, cercando con l’esempio di rendere credibile il mio lavoro. Cercando con l’esempio di essere credibile”.

luciani.2006@libero.it

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