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LECCE, SECONDA STAGIONE DI NASCA – IL TEATRO A LECCE

LECCE, SECONDA STAGIONE DI NASCA – IL TEATRO A LECCE

Fino a maggio un fitto programma di teatro, musica, danza, mostre, laboratori, incontri per un pubblico di tutte le età.

Dopo la festa di presentazione del 29 ottobre e l’avvio della nuova campagna di tesseramento, domenica 5 novembre con lo spettacolo tout public “Anna dai capelli rossi” di Antonella Ruggiero e Luigi Tagliente prende il via ufficialmente Unica – Fuoribordo, seconda stagione per il pubblico di tutte le età di teatro, musica, danza, mostre, laboratori, incontri di Nasca – Il teatro a Lecce.

Dal 2022 il viaggio nomade in giro per il mondo dell’attore, autore e regista Ippolito Chiarello (ideatore del Barbonaggio teatrale) e della sua compagnia Nasca Teatri di Terra, ha trovato una vera casa in via Siracusa 28 nella Zona 167/B del Quartiere Stadio. Nasca è una delle associazioni alle quali, grazie alla collaborazione con il Comune di Lecce, è stato assegnato un immobile al piano terra dei condomini di edilizia residenziale pubblica Arca Sud nella Zona 167/B del capoluogo salentino.

Dopo un primo anno di rodaggio, con una ricca programmazione e tanto pubblico di grandi e piccoli, Nasca cerca di definire ancora meglio il suo percorso in questa seconda stagione, realizzata con la direzione artistica di Ippolito Chiarello e Barbara Toma, con il sostegno dell’amministrazione comunale e della Fondazione AMI – Alta Mane Italia. Nasca cerca di essere un luogo privilegiato per le esperienze “uniche”, non semplicemente un nuovo spazio teatrale in città ma centro di sperimentazione e di novità per offrire opportunità ad artisti giovani e meno giovani che a volte non trovano casa.

A novembre si parte con quattro appuntamenti di teatro (attività riservate ai soci – info 3474741759 – nasca@ippolitochiarello.it). Domenica 5 alle 18, Antonella Ruggiero e Luigi Tagliente proporranno Anna dai capelli rossi, spettacolo tout public (dai 7 anni) liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Lucy Maud Montgomery. Ci sono delle persone che non si accontentano di vedere le cose per quello che sono, che vedono la realtà con occhi diversi. Li chiamano “bambini dalla fervida immaginazione” e talvolta i grandi nel pronunciare queste parole, le accompagnano anche con una smorfia del volto tanto da far sembrare questa caratteristica un difetto davvero brutto, uno dei peggiori. Anna è una ragazzina dalla fervida immaginazione. Lei immagina tutto quello che non c’è, trasforma la realtà, da nuovi nomi alle cose, gioca a costruire con i mattoni della fantasia un mondo più bello per cancellare i difetti del mondo reale. Una storia per tutti i sognatori, per quelli che lo sono stati, per quelli che lo sono ancora e non posso smettere di esserlo.

Venerdì 10 novembre alle 20:30 un nuovo appuntamento della rassegna Innesti Inneschi della compagnia La luna nel letto che si muove tra Ruvo di Puglia, Castellana Grotte e, in collaborazione con Nasca, Lecce. In scena Con la carabina di Pauline Peyrade con Danilo Giuva e Ermelinda Nasuto per la regia di Licia Lanera. Una bambina di 11 anni che un tribunale francese ha riconosciuto consenziente allo stupro che ha subìto da parte di un amico del fratello maggiore, decide, diventata donna, di farsi giustizia da sola. La storia è continuamente divisa tra passato e presente: il primo ambientato in un luna park, il secondo a casa della donna. In entrambi i luoghi si consuma una violenza, ma i ruoli sono invertiti.

Domenica 19 novembre alle 18 ancora per Innesti Inneschi gli spettatori più piccoli (3/5 anni) potranno apprezzare Come seme di Teatro Kuziba con Gianna Grimaldi e Annabella Tedone. Un viaggio poetico attraverso un racconto gestuale e ritmico, fatto di suoni e una manciata di parole. Una scena essenziale e pochi elementi a comporre uno spazio che accoglie due respiri, due voci e due corpi in cerca del posto giusto dove germogliare. C’è un prima e c’è un dopo. C’è un sotto e c’è un sopra. C’è un dentro e c’è un fuori. C’è un albero alto alto, ma così piccolo che sta in una mano. Ci sono le braccia di una mamma e un rifugio segreto. C’è un soffio leggero che attraversa i rami e i capelli, come vento. Caldo abbraccio della terra, nutrimento dell’acqua, tepore del sole, dolci carezze del vento e il mistero della vita accadrà! Piccolo seme e piccolo bambino. Ecco! Ci siamo. E ora? Come si fa? Dove si va? Intanto, si sta. Basta saper aspettare. Basta imparare a sbagliare. Basta saper riprovare. Si sta, in quel seme che tutto contiene.

Sabato 25 novembre alle 20:30 il palco di Nasca il teatro ospiterà la prima nazionale di Lettere di Cristoforo Mele alla madre di e con Giuseppe Semeraro con musiche originali eseguite dal vivo da Marco Leone Bartolo. Sulla base di poche e approssimative tracce recuperate tra gli archivi del Comune di Giuggianello, dell’Ospedale Psichiatrico di Lecce e negli Archivi Militari, l’autore è riuscito a ricostruire la parabola umana di un giovane ragazzo caduto nell’ingranaggio feroce e letale della guerra. “Da giovane militare, promosso a tiratore scelto, seguiamo la parabola discendente di un ragazzo fragile fino a toccare il precipizio della depressione, della follia e infine della morte. Ricostruendo le poche notizie ritrovate e ipotizzando i suoi spostamenti durante il periodo bellico, abbiamo immaginato degli accadimenti che verosimilmente hanno condotto la vita di questo ragazzo nel baratro della malattia psichica”, spiega Giuseppe Semeraro. “Abbiamo così creato delle lettere che Cristoforo scrive a sua madre durante tutto il calvario e ne abbiamo immaginato i dettagli attraverso una serie di studi di casi simili. Questa storia si fa esemplare di ogni vita sottratta al suo destino e diventa un canto universale contro tutte le guerre”.

luciani.2006@libero.it

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