HomeCronaca e AttualitàPARCO DI RAUCCIO E MARINE LECCESI. QUALE FUTURO?

PARCO DI RAUCCIO E MARINE LECCESI. QUALE FUTURO?

PARCO DI RAUCCIO E MARINE LECCESI. QUALE FUTURO?

parco-di-rauccio-lecce

In questi ultimi giorni, i quotidiani online hanno messo in evidenza problematiche inerenti il Parco di Rauccio, compresa la marina di Torre Chianca, che ormai sono diventate cronaca da diversi anni.

Purtroppo nessuno si rende conto che quando si parla delle marine del nord leccese si deve parlare, necessariamente, del Parco di Rauccio, area naturale protetta riconosciuta con una legge regionale del 2005. Un parco violentato e deturpato da diversi anni, bersaglio degli incivili che continuano a scaricare rifiuti di ogni genere, dei pescatori di frodo che non prendono in considerazione i divieti, di coloro che alla guida di quad, senza alcun controllo, scorazzano per le vie del parco danneggiando l’ambiente e le dune, violando quella pace che leccesi, turisti e animali cercano e dovrebbero ritrovare in luoghi appositamente voluti e costituiti.

In qualità di associazione ambientalista, noi di ATA-PC Lecce (Associazione Tutela Ambiente e Animali – Protezione Civile) riconosciamo da una parte la grande sensibilità ambientale dell’attuale amministrazione, si veda infatti il centro chiuso al traffico, le navette elettriche che consentono gratuitamente l’accesso al centro, la mobilità sostenibile con bike sharing a flusso libero, la demolizione all’interno del Parco di Rauccio  di opere abusive, presenti da tanti anni e simbolo di mancanza di controlli, ma dall’altra parte non riusciamo a vederla attenta nell’utilizzo di quegli strumenti che si hanno a disposizione, senza aggravi di spese, per poter meglio tutelare ambiente e cittadini.

Tramite una nota, inviata a mezzo pec ma senza alcun riscontro, l’associazione ha chiesto all’amministrazione di attivarsi, per dare maggiore sicurezza ai residenti di Torre Chianca, Parco di Rauccio e Marine limitrofe, con l’istituzione di una caserma di Carabinieri Forestali o di Polizia Locale utilizzando un immobile già presente e da ristrutturare (la stessa nota è stata inviata anche all’Assessore all’Ecologia della Regione Puglia e parimenti è rimasta senza risposta). Capiamo che, per la complessa burocrazia che questo paese si ritrova, non è facile spostare persone che, dal calduccio dei propri uffici cittadini, si troverebbero a essere dislocati in un ambiente abbandonato da Dio e dagli uomini ma ad oggi tutto è rimasto invariato non è stato convocato neanche un tavolo tecnico con gli organi competenti per verificarne la fattibilità.

La stessa cosa dicasi per la figura delle Guardie Ecologiche Volontarie, un corpo di volontari con funzioni di Pubblico Ufficiale e Polizia Amministrativa che la Provincia, quale Ente delegato, fatica a far partire ma che nemmeno i Comuni, che dovrebbero servirsene, fanno niente di concreto per accelerare e risolvere tale situazione.

Nella stessa nota, l’associazione chiedeva di dotare il Parco di un ufficio apposito sul posto, o meglio di trasferire quello esistente in città direttamente in loco, per dare immediate risposte ai cittadini ma anche in questo caso tutto è rimasto fermo.

A questo punto chiediamo all’amministrazione: “quale sarà il futuro per il parco e le marine annesse? Possiamo ancora sperare o dobbiamo affidarci alle prossime promesse elettorali incentrate sulle marine?”.

Giuseppe Albanese

Presidente ATA-PC Lecce

redazione.lecceoggi@gmail.com

No Comments

Leave A Comment