PICCOLI: “LA CONCORRENZA CON KRSTOVIC FA BENE A ENTRAMBI. VIERI? IL MIO IDOLO DA SEMPRE”
Stefano Trinchera ha presentato alla stampa Roberto Piccoli, il nuovo attaccante del Lecce che ha già esordito domenica scorsa con i giallorossi nella vittoriosa gara con la Salernitana.
Il direttore sportivo del club salentino ha definito il calciatore prototipo dell’attaccante moderno, dotato di buona tecnica e fisicità, che nella squadra di Roberto D’Aversa potrà trovare la propria consacrazione, visto che conosce bene la Serie A ed ha già segnato 8 gol.
Da parte sua, l’ex Atalanta ha affermato di esser rimasto colpito dal calore e dal sostegno dei tifosi leccesi che hanno dato una grande carica a lui ed alla squadra nella sfida con i campani.
Da ex capocannoniere della Youth League, Piccoli ha poi parlato dell’avventura europea della Primavera giallorossa definita un’esperienza altamente formativa per i ragazzi di mister Coppitelli ed in cui servirà giocare a velocità doppia come impone il calcio in Europa.
Le prime impressioni giallorosse sono certamente molto positive
“In questi anni sono cresciuto tantissimo, visto che ho esordito quando ero appena diciottenne. Sono qui per dare una mano alla squadra.
Ho trovato un ambiente straordinario, il tifo sugli spalti ti dà una carica in più. Prima di arrivare qui a Lecce, mi sono imposto di fare più gol possibili per aiutare la squadra e per valorizzare il mio potenziale, ma voglio salvarmi con questa maglia. Ci sono le condizioni per lavorare bene e poi amano lavorare con i giovani. Dobbiamo solo dare il massimo perché siamo nelle condizioni di poterlo fare”.
Sulle sue caratteristiche:
“Sono una punta che ama attaccare la profondità, ma mi piace sentire la porta più vicino possibile, mi sacrifico anche nella manovra. Non mi dispiace fare la guerra da solo in avanti. Il sistema di gioco di mister D’Aversa è il mio preferito per potermi esaltare”.
Il dualismo con Krstovic:
“è una competizione che fa bene a tutti e soprattutto alla squadra. Quando ci sono giocatori forti in allenamento si dà il massimo”.
Ti paragonano a Vieri.
“È il mio idolo da sempre. Come faceva lui, mi piace il lavoro di sacrificio”.
Come si lavora qui?
“C’è tutto per lavorare bene, l’ho visto subito, a partire dall’accoglienza della società. Ottimi presupposti per lavorare bene”.
Infine, sul campionato:
“Quest’anno è aumentato il livello, è anche un Serie A più fisica. Non ci sono gare scontate, solo il campo può dire la verità”.
