HomeCronaca e AttualitàRECLUTAMENTO E PROGRESSIONI DI CARRIERA ALLA LUCE DELLA MANOVRA 2019 FACCIAMO CHIAREZZA.

RECLUTAMENTO E PROGRESSIONI DI CARRIERA ALLA LUCE DELLA MANOVRA 2019 FACCIAMO CHIAREZZA.

RECLUTAMENTO E PROGRESSIONI DI CARRIERA ALLA LUCE DELLA MANOVRA 2019 FACCIAMO CHIAREZZA.

 

In questi giorni si è parlato molto di blocco delle assunzioni nelle università. Alcuni sindacati sono insorti costruendo il caso sui media.

A conti fatti la situazione è molto diversa. A dimostrarlo sono le previsioni effettive della manovra finanziaria ed i comunicati stampa divulgati dagli stessi sindacati che avevano lanciato l’allarme.

Facciamo il punto della situazione:

  1. Blocco delle assunzioni.

Per i posti le cui spese gravano sulle facoltà assunzionali del 2018 (o antecedenti) non esiste alcun blocco. I procedimenti in atto si concluderanno senza problemi, così come si potranno tranquillamente bandire nuovi concorsi per i quali sia stata già programmata la copertura finanziaria. Nel caso del nostro Ateneo, per esempio, sono fatti salvi i concorsi per docenti e ricercatori banditi lo scorso anno. Non è messo inoltre in discussione il processo di stabilizzazione del personale tecnico amministrativo precario, già avviato nel 2018 con durata triennale e deliberata copertura finanziaria. Altri concorsi si potranno bandire con le risorse già disponibili.

  1. Blocco per posti che gravano sui punti organico 2019.

I posti banditi utilizzando questi punti organico si concretizzeranno regolarmente al termine del 2019. È sempre stato così. Basti pensare che le assunzioni che gravano su punti organico 2017 sono avvenute a fine 2018, o avverranno nei primi mesi del 2019. Il ministro Bussetti ha da poco firmato il Decreto che assegna i punti organico relativi al 2018 (2038 complessivamente per tutte le università).

  1. I Ricercatori a tempo determinato di tipo b che concludono il triennio nel 2019 potranno essere chiamati come professori Associati?

Gli Rtdb (Ricercatori con tenure track come professori Associati) attualmente in corso potranno prendere servizio come prof. Associati nel 2019, al termine del triennio, senza alcuna soluzione di continuità, anche nel caso in cui gravino sui punti organico 2019.

  1. Blocco totale o parziale dei 1000 Rtdb previsto per il 2019.

Questi posti, che per la prima volta vengono banditi anno dopo anno, saranno regolarmente banditi nel 2019, rientrando nel Piano Straordinario in deroga alle vigenti facoltà assunzionali. Anzi la manovra appena approvata ha aumentato i posti da bandire da 1000 a 1500. Come prevedono i normali tempi concorsuali, le procedure avviate nel 2019 si concluderanno per la fine dell’anno, quando i nuovi Ricercatori di tipo b potranno prendere regolarmente servizio.

È esattamente quanto già accaduto nel caso dei 1300 posti Rtdb previsti dal Decreto Fedeli n. 168 del febbraio 2018. Il decreto Fedeli prevedeva la copertura finanziaria degli Rtdb soltanto a partire dall’ultimo mese e mezzo del 2018 (12 mln nel 2018; 76,5 mln a decorrere dal 2019), e nessuno – ci pare – sollevò alcuna obiezione.

La manovra finanziaria prevede inoltre un incremento del FFO; la destinazione di 10 mln di euro per le progressioni di carriera dei ricercatori universitari a tempo indeterminato, di cui il 50% ai sensi dell’art. 18 della legge 240/2010 e 50% ai sensi dell’art 24, comma 6, della stessa legge; l’istituzione del Fondo per i poli universitari tecnico-scientifici nel Mezzogiorno; il finanziamento di una Scuola Superiore del Meridione presso l’Università Federico II di Napoli.

A conti fatti, dicevamo, le informazioni diffuse da alcuni sindacati si sono rivelate inesatte.

Azioni di questo genere non sono di nessun aiuto per i lavoratori. Noi crediamo che il sindacato dovrebbe autoriformarsi e non essere “la cinghia di trasmissione” di questa o quella forza politica. Una corretta attività sindacale dovrebbe oggi porsi l’obiettivo di convergere su battaglie comuni, utili davvero ai lavoratori.

Come COBAS abbiamo intrapreso da tempo una campagna di sensibilizzazione sul tema del precariato, che riteniamo interesse comune dell’intero sistema-università. Per questa ragione, accanto alle esigenze del personale tecnico amministrativo, accanto alle legittime aspettative del personale docente strutturato, avvertiamo la necessità di sanare le gravi situazioni di precariato di chi da anni fa ricerca e didattica nelle università.

Nei prossimi giorni, infatti, ribadiremo a Governo ed Atenei la richiesta avanzata già da mesi, e cioè che tra i criteri di attribuzione dei 1500 Rtdb venga assegnata la massima priorità all’esigenza di sanare le ormai insostenibili condizioni dei precari storici della ricerca, già in possesso di Abilitazione Scientifica Nazionale.

Cobas Unisalento

redazione.lecceoggi@gmail.com

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