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IL SALENTO DALLA PREISTORIA ALLA MODERNITÀ: TARANTO

IL SALENTO DALLA PREISTORIA ALLA MODERNITÀ: TARANTO

TARANTO LA SUA STORIA E I SUOI MONUMENTI

(segue da sabato 25 novembre) seconda parte

Boemondo I d'Antiochia (1051/1058 - 1111) primo reggente Principato di Taranto

Boemondo I d’Antiochia (1051/1058 – 1111) primo reggente del Principato di Taranto (fonte Wikipedia)

LA STORIA

La data della fondazione di Taranto è fatta risalire al 706 a.C. Le fonti tramandate dallo storico Eusebio di Cesarea parlano del trasferimento in questa zona dello spartano Falanto, figlio del nobile Arato e discendente di Eracle di VIII generazione, e di altri compatrioti detti Partheni (figli delle vergini di Sparta), spinti da necessità di espansione e da motivazioni commerciali.

Durante il periodo della colonizzazione greca, Taranto fu tra le più importanti della Magna Grecia. In quel periodo, infatti, divenne una potenza economica militare e culturale, diventando anche sede della scuola pitagorica tarantina, la seconda più importante dopo quella di Metaponto.

Tra le città più potenti tra quelle che costituirono la lega italiota ebbe modo di scontrarsi con Roma (guerra tarentina) al fianco dell’alleato Pirro, Re dell’Epiro. Sconfitta capitolò definitivamente nel 272 a.C. durante la seconda punica, Taranto aprì le porte ad Annibale nel 212 a.C., e fu punita tre anni dopo con la strage dei suoi cittadini e col saccheggio. Nel 125 a.C.. fu una colonia romana (colonia neptunia), mentre nel 90 a.C.. fu eretta a Municipium con la Lex municipii Tarentini. Durante il periodo di Nerone, Taranto viene scelta come meta di stanziamento di una grande quantità di veterani di guerra. Nel Medioevo il Principato di Taranto (1088-1465) fu un principato normanno di cui Taranto divenne la capitale Il primo reggente fu il figlio di Roberto il Guiscardo, Boemondo I d’Antiochia. Il Principato di Taranto, durante i suoi 377 anni di storia, fu talora un potente dominio feudale dipendente del Regno di Sicilia e più tardi del Regno di Napoli, altre volte si ridusse a mero titolo, spesso concesso all’erede al trono o al marito d’una regina regnante.

Sempre nel Medioevo fu conquistata dai vari invasori della nostra Italia come i Longobardi e i Saraceni, subendo spesso distruzioni devastanti. L’Imperatore Nicefero Foca la fece ricostruire nel 967. Occupata nel 1063 da Roberto il Guiscardo, divenne il centro di un potente feudo. Ospitava una cospicua comunità ebraica, quantificabile nel 1167 in 200 famiglie.

Taranto venne unita al Regno d’Italia nel 1860. Il 21 agosto 1889, dopo sei anni di lavori, venne inaugurato alla presenza di Umberto I di Savoia, l’Arsenale Militare Marittimo, che ne aumentò la sua importanza sia dal punto di vista economico che militare, oltre che demografico. Durante la prima guerra mondiale, Taranto fu scelta come base dalle flotte navali italiana, francese ed inglese.

Durante la seconda guerra mondiale, la città subì un bombardamento storicamente ricordato come la notte di Taranto, a seguito del quale si contarono 85 vittime tra civili e militari. Tra la notte dell’11 e del 12 novembre 1940, per via della sua importanza strategica e militare, la città subì un devastante attacco da parte della Royal Navy britannica. La dinamica dell’azione fu attentamente studiata dai giapponesi per potersene poi avvalere in previsione dell’attacco alla base di Pearl Harbor.

Nel 1965 fu inaugurato dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat il IV Centro Siderurgico Italsider, il più grande centro per la produzione dell’acciaio in Europa la cui prima produzione furono i tubi che oggi portano il gas dalla Siberia all’Italia. Grazie a questa nuova realtà industriale, e disponendo di un grande porto mercantile, la città conobbe un altro e più marcato slancio dell’economia locale, con conseguente aumento della popolazione e del reddito pro-capite, e diventando negli anni a seguire zona di insediamento di cementifici, raffinerie ed industrie metalmeccaniche.

Ottavia Luciani

(fine seconda parte – appuntamento a sabato 09 dicembre)

 

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