HomeCulturaIL SALENTO DALLA PREISTORIA ALLA MODERNITÀ: TRICASE

IL SALENTO DALLA PREISTORIA ALLA MODERNITÀ: TRICASE

IL SALENTO DALLA PREISTORIA ALLA MODERNITÀ: TRICASE

(seconda parte – segue alla prima del 2 ottobre)

Qualcosa di più attendibile si ha a partire dalla fine del XII secolo, quando era feudatario tale Demetrio Micetti, i cui successori furono spodestati da Carlo d’Angiò, dopo la Battaglia di Benevento del 1266, perché sospettati di aver appoggiato gli Svevi. Il feudo di Tricase venne ceduto a Nasone de Galerato verso il 1270. passò poi ad Angelo de Cafalia e in seguito a Goffredo de Lavena. Fu, poi, incluso nel Principato di Taranto e nel 1401 fu concesso in feudo a Raimondello Orsini del Balzo da Ladislao

di Durazzo , re di Napoli.  A Raimondello successe il figlio Giovanni Antonio che governò fino al 1410, anno in cui il feudo fu acquistato da Baldassarre ed Antonello Della Ratta. Nel 1480 subì i saccheggi dei Turchi che riuscirono ad espugnare la città di Otranto (Battaglia di Otranto). Dopo il 1540, la Terra di Tricase passò da Ludovico Benavola di Napoli a Pirro Castriota-Scanderbeg, nobile famiglia di origine albanese, e nel 1560 fu venduto a Federico Pappacoda, al quale successe il figlio Cesare. Da questi passò, nel 1588, a Scipione Santabarbara che, a sua volta, la rivendette il 20 dicembre dello stesso anno ad Alessandro Gallone.

I discendenti di Alessandro Gallone possedettero il paese fino al 1806, anno di eversione della feudalità. I Gallone si fregiarono del titolo di Principi, ottenuto a Madrid il 24 marzo del 1651 da Filippo IV di Spagna. L’ultima discendente di questa famiglia è stata Maria Bianca Gallone, morta nel 1982.

 

Da visitare:

Chiesa madre della Natività della Beata Vergine Maria

chiesa_madre_di_tricase

Edificata sul luogo delle precedenti chiese parrocchiali, a partire dal 1736, il progetto fu affidato al domenicano fra Tommaso Manieri.

Chiesa di San Domenico

chiesa_di_san_domenico_tricase

È annessa al convento dei Domenicani, la cui fondazione è attestata nel XV secolo. La chiesa fu edificata tra il 1679 e il 1704, su un preesistente impianto devastato più volte dai Turchi tra XV e XVI secolo

Chiesa di San Michele Arcangelo

Fu commissionata nel 1624 da Cesare Gallone, figlio del barone Alessandro.

Chiesa della Madonna di Costantinopoli 

chiesa_di_costantinopoli_tricase

Edificata nel 1685 da Jacopo Francesco Arborio Gattinara, marchese di San Martino, così come riportato sull’architrave dell’ingresso principale. È conosciuta anche come chiesa Nuova o chiesa dei Diavoli, per via di una leggenda che la vuole edificata dal diavolo in una notte a seguito di una scommessa.

Chiesa e Convento dei Cappuccini

Furono edificati nel 1578. La chiesa presenta una semplice facciata, arricchita solo da una mikcchia barocca contenente la statua dell’Immacolata.

Abbazia di Santa Maria del Mito 

1024px-abbazia_del_mito_depressa-tricase

Nota anche con la desinenza “de Amito”, è un complesso abbaziale fondato dai monaci italo-greci tra l’VIII e IX secolo. Nel tempo, l’abbazia si evolse in un notevole centro di cultura e diventò una masseria del tutto autosufficiente. Da un documento del 1533 si apprende che l’Universitas di Tricase ricorse persino a Carlo V per assumere le sue difese.

Cappella della Madonna di Loreto,

Risale al XVIII secolo. Presenta una sobria facciata, sul cui portale è affrescata l’immagine della Vergine. Chiesa di Santa Lucia, risale al XVII secolo ed è sede della Confraternita di Santa Lucia – San Rocco istituita il 24 febbraio 1940.

Santuario Madonna dell’Assunta

Risale al XVI secolo ed è situato nella località di Marina Serra. È situata nel rione di Sant’Eufemia.

Palazzo Gallone

palazzo_gallone_di_tricase

Il  nucleo più antico del castello è costituito dal grande torrione posto a sud-est, a base scarpata e difeso da garitte e caditoie. Fu edificato nel XV secolo ed era dotato di un recinto fortificato e un ponte levatorio, secondo i dettami dell’architettura militare dell’epoca. Le prigioni collocate all’interno conservano ancora i graffiti dei prigionieri. Una cinta muraria con fossato, lunga 400 metri, completava il sistema di difesa insieme ad altre torri più piccole.

Boschetto di Tricase e Quercia dei Cento Cavalieri

220px-quercia_vallonea_tricase_3

Ricadente nel Parco naturale regionale Costa Otranto- Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, custodisce esemplari maestosi e plurisecolari di quercia vallonea che in questa area trova le condizioni pedoclimatiche ottimali per la sua riproduzione spontanea. È l’unico bosco di Quercius macrolepis presente in Italia ed in generale all’avamposto più occidentale di questa specie in Europa. L’area a maggiore densità di vallonee gravita verso il mare, ovvero l’area compresa tra la Serra del Mito, Tricase Porto e Marina Serra, confermando le esigenze ecologiche, pedologiche e antropiche della specie, diffusa specialmente sulle creste delle serre e sui terreni impervi digradanti verso il mare. Un esemplare plurisecolare di quercia vallonea, nota con il nome di Quercia dei Cento Cavalieri, risale al XIV secolo e si innalza lungo la strada Tricase-Tricase Porto; il tronco ha una circonferenza di 4,25 m e la chioma occupa una superficie di circa 700 m².

Canale del Rio

È una stretta insenatura naturale di origine erosiva fra Tricase Porto e Marina Serra, le cui pareti cadono a strapiombo sul mare. Il tratto interno è parzialmente antropizzato, organizzato in sistemi di terrazze coltivate ad ulivi e dominato, nei tratti più impervi e rocciosi, da pino d’Aleppo e da un folto sottobosco arbustivo; lungo le sponde del tratto di canale più prossimo al mare, invece, sono presenti formazioni vegetali a macchia.

La Serra e il promontorio del Calino, la serra è un promontorio roccioso, che dall’abitato di Tricase degrada verso il mare e cinge la località di Marina Serra con il promontorio del Calino. Si caratterizza per la presenza di diverse specie vegetali; a valle si estendono campi a seminativo, i pendii più lievi sono organizzati con sistemi di terrazzamenti ad uliveto e muretti a secco di contenimento, mentre quelli più ripidi e scoscesi sono interessati da una pineta di pino d’Aleppo e da formazioni arboree di leccio, quercia vallonea e terebinto. In prossimità del mare, sul costone roccioso a strapiombo, sono presenti l’alisso di Leuca, la scrofularia pugliese, la campanula pugliese e il fiordaliso di Leuca.

IL CORALLIGENO DI TRICASE

La costa Otranto-Santa Maria di Leuca è caratterizzata dalla presenza di biocostruzioni di alghe coralline (marciapiede di Lithophyllum) che crescono nella zona immediatamente sottostante al livello del mare. Tale area ospita grandi estensioni di formazioni di alghe (coralligeno) che rientrano nella categoria Reefs della Direttiva Habitat dell’Unione europea. Inoltre, in molte parti di questo tratto di costa, le formazioni coralligene sono presenti anche sul fondo marino, e non solo lungo la linea di riva. Sono presenti anche in altre parti del Mediterraneo, ma sono state scoperte lungo il litorale di Tricase tra Otranto e Leuca e sono chiamate per questo “coralligeno di Tricase”».

(Fonte: da un saggio del prof. Boero dell’Università del Salento)

Ottavia Luciani

redazione.lecceoggi@gmail.com

No Comments

Leave A Comment