HomeCronaca e AttualitàSBARCATI I MIGRANTI SALVATI NEL MEDITERRANEO NEI PRIMI DUE GIORNI DELL’ANNO

SBARCATI I MIGRANTI SALVATI NEL MEDITERRANEO NEI PRIMI DUE GIORNI DELL’ANNO

SBARCATI I MIGRANTI SALVATI NEL MEDITERRANEO NEI PRIMI DUE GIORNI DELL’ANNO

Sono giunti nel porto di Taranto gli 85 migranti salvati dalla Geo Barents nel Mediterraneo. 41 soccorsi l’1 gennaio e gli altri 44 trasbordati da un mercantile il 2 gennaio. L’attracco della nave di Medici Senza Frontiere è avvenuto nella mattinata di oggi, 4 gennaio, e le operazioni di sbarco sono state coordinate come consuetudine dalla Croce Rossa.

Dei profughi arrivati a Taranto 76 sono adulti (di cui 2 donne) e 9 minori non accompagnati. Quattro persone sono state trasportate in ospedale per accertamenti ma non si registrano casi gravi. Provengono da Bangladesh, Palestina, Eritrea e Pakistan. Così Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi a bordo di Geo Barents. “Quest’ultima missione è stata abbastanza intensa perché il primo soccorso è stato un naufragio -ha spiegato-. Il barchino era in mare già da tre giorni e stava imbarcando acqua e le persone hanno usato i vestiti per tappare i buchi. Quando l’abbiamo soccorso si è anche rovesciato ma per fortuna alla fine non mancava nessuno all’appello. Il secondo è stato un trasbordo da un mercantile che faceva rotta dalla Grecia alla Libia e che aveva salvato 44 persone in navigazione su una piccola barca in vetroresina. Un ragazzo, durante il viaggio, ci ha raccontato di aver visto con i propri occhi persone torturate o uccise davanti a lui perché non avevano abbastanza soldi per pagare il viaggio. Questa è la realtà di quello che avviene in Libia”.
La Geo Barents è la prima nave di una Ong ad aver operato un salvataggio dopo l’entrata in vigore del decreto che stabilisce un nuovo codice di condotta sulle attività di salvataggio in mare da parte delle Organizzazioni non governative. Nel caso di violazione delle norme introdotte dal provvedimento sono previste multe fino a 50mila euro, oltre al sequestro o anche la confisca in caso di reiterazione. Sul nuovo decreto si è espresso Juan Matias Gil, Capo Missione Medici Senza Frontiere. “Con l’entrata in vigore del nuovo provvedimento -ha detto- ci chiederanno di rientrare in porto subito dopo il primo soccorso anche se ci sono allerte aperte e quindi lasceremo un grande vuoto nella ricerca, con i profughi che rischieranno di annegare o tornare in Libia dove sappiamo quanta violenza c’è. Gli ultimi soccorsi sono stati chiesti e coordinati dalle autorità italiane, quindi non rischiamo nulla. Sulla nave non è stata firmata alcuna richiesta di asilo politico, perché a bordo non si compila alcuna richiesta. I profughi sono stati informati su quali sono i loro diritti”.

 

 

 

 

 

 

 

luciani.2006@libero.it

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