UN LECCE GUARDINGO CONQUISTA UN BEL PUNTO

Ancora una volta alla resa dei conti, quando è necessario una grande prova il Lecce se non è venuto meno ci è andato molto vicino. E non sono tra coloro che pensano e vedono questa squadra con gli occhi del tifoso per cui capisco ed anzi apprezzo quando di necessità si fa virtù e si abiura il proprio credo per adottare sistemi di gioco e tattiche diverse dl solito. In un campionato difficile come quello di Lega Pro talvolta il punto torna buono specie se lo si conquista a denti stretti e coscienti, perché lo sono, che allo “Stadio degli Ulivi” se c’era una squadra che avrebbe diritto a reclamare per la mancata vittoria è l’Andria.  Va, infatti, riconosciuto agli avversari il merito di aver costruito almeno quattro nitide palle gol oltre ad aver centrato un palo, contro lo zero assoluto in termini di pericolosità del Lecce pur tanto elogiato attacco giallorosso.

Penso e credo che la conquista del traguardo finale è da anteporre a tutto e ad essa si arriva, talvolta, anche attraverso partite come quella disputata ieri dal Lecce. Ieri si giocava in un ambiente ostile, contro la squadra più in forma del campionato, dopo il Matera, e con la quasi estrema necessità di non abbandonare ancora una volta il primo posto appena conquistato. Dirò di più sono rimasto molto meravigliato e sconcertato dalla mossa finale di Padalino di mandare in campo due attaccanti e rischiare di rompere equilibri tattici già abbastanza instabili. Alla fine è andata bene e il nostro mister si vanterà della mossa “coraggiosa” ma cosa avrebbe detto se fosse andata male? I rischi vanno corsi, a mio modesto avviso, quando, eventualmente, c’è tempo per recuperare e non ad otto, dico otto, minuti dalla fine contro un avversario che non mostrava la corda ed anzi cercava di fare sua l’intera posta.

Non ci sarà tempo per discutere, perché giovedì 22 dicembre si gioca di nuovo, questa volta in casa ma ancora un derby, contro il Monopoli, dando così inizio al girone di ritorno.

Ernesto Luciani