HomeSportUN PERICOLOSO DUALISMO TRA TIFOSI STA CREANDOSI A LECCE

UN PERICOLOSO DUALISMO TRA TIFOSI STA CREANDOSI A LECCE

UN PERICOLOSO DUALISMO TRA TIFOSI STA CREANDOSI A LECCE

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L’estate del tifoso è fatto di parole e di notizie più o meno attendibili che riguardano le presunte trattative, in entrate o in uscita, della propria squadra. A Lecce, però, quest’anno sta covando sotto le ceneri una diatriba tra chi è contro e chi è pro l’arrivo a Lecce di un calciatore. Dopo l’esperienza vissuta con il caso Strambelli a gennaio scorso, forse sarebbe stato meglio trascurare la possibilità di un affare (tutto da dimostrare) e il rischio di ritrovarsi davanti ad un dilemma di non facile soluzione. A gennaio per chi non ha troppa memoria vorrei ricordare che si è corso il rischio di rompere un “giocattolo” che stava andando bene mettendo a repentaglio la conquista di quella promozione che, poi, è comunque arrivata.

Uscendo dalle perifrasi, da quando si è sparsa la voce del tesseramento di Cosimo Chiricò a Lecce è montata subito la contestazione di coloro che si definiscono “Ultras” e non hanno ben digerito l’atto di insubordinazione compiuto dal Chiricò quando, non si presento ad un ritiro “punitivo” imposto dall’allora proprietari Tesoro visto l’esito negativo dei play off contro il Carpi.  Solo qualche giorno fa sono apparsi alcuni striscioni che invitano il ragazzo ad togliersi la maglia. Il famoso “zoccolo duro” del tifo non ammette errori e non perdona.

Contro quegli striscioni ora ne sono stati esposti alcuni di tutt’altro tenore. Questi infatti vogliono, in pratica, che Chiricò resti a Lecce e vesta la maglia giallorossa.

Personalmente non sono favorevole ai ritorni (e la statistica mi dà ragione) ma per motivi tecnici e non perché questo o quel calciatore che venga a vestire la maglia giallorossa abbia commesso un errore se pur grave; prima di prendere posizioni così drastiche vanno considerate tante concause: la giovane età, il modo di esprimere il proprio stato d’animo, e poi soprattutto l’aspetto tecnico della scelta operata dalla società. Se quel giocatore oggetto della contestazione può rivelarsi interessante per la soluzione di problemi tecnici e tattici bene allora forse è meglio e passare sopra a prese di posizione. Del resto una seconda possibilità può essere offerta a chi, semmai in perfetta buona fede, a sbagliato una volta.

Chiricò non è certo il Messi della situazione ma ha doti che possono essere sfruttate da Liverani, se dimostra di aver messo la testa a posto perché non concedergli l’opportunità di recuperare? Sono certo che Chiricò quest’anno dovesse restare a Lecce darà l’anima per essere utile; sfruttiamolo nell’interesse del Lecce.

Ernesto Luciani

redazione.lecceoggi@gmail.com

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