HomeCultura“WE CARE”, MOSTRA FOTO-POETICA DI DIANA AGÁMEZ E LUISA MACHACÓN

“WE CARE”, MOSTRA FOTO-POETICA DI DIANA AGÁMEZ E LUISA MACHACÓN

“WE CARE”, MOSTRA FOTO-POETICA DI DIANA AGÁMEZ E LUISA MACHACÓN

Dal 4 al 18 novembre 2023 negli spazi del Centro sociale di viale Roma a Lecce. Inaugurazione sabato 4 novembre alle ore 12

Quanti significati ha la parola “curare”? Quante e quali narrazioni intorno a questo gesto? Chi si prende cura di chi? “We Care” è una riflessione fotografica e letteraria che parla del corpo e dell’erotismo femminile, attraverso la narrazione della relazione tra una nonna e una nipote, Francisca “Pacha” Florez de Pájaro e Diana Agámez, tessuta in un quartiere di periferia di Cartagena de Indias, in Colombia. Un lavoro della scrittrice Diana Agámez e della fotografa Luisa Machacón portata a Lecce dall’associazione “Alice e le altre” con Collettiva edizioni, allestita negli spazi del Centro sociale di viale Roma e visitabile dal 4 al 18 novembre 2023 (orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 16 alle ore 20; sabato e domenica dalle 15 alle 21).

A cura della scrittrice Loredana De Vitis, l’iniziativa è patrocinata dal Comune di Lecce e dal Concorso letterario nazionale “Lingua madre” e sostenuta dall’Assessorato al Welfare, Politiche abitative, Diritti civili, Pari opportunità, Volontariato, Accoglienza e Accessibilità del Comune di Lecce.

L’inaugurazione è in programma sabato 4 novembre alle ore 12, alla presenza dell’artista Diana Agámez, del Sindaco di Lecce Carlo Salvemini e dell’Assessora Silvia Miglietta.

«Il nostro lavoro nasce con il desiderio di documentare spazi di cura semplici e quotidiani in cui le donne esplorano le proprie storie, la memoria dei propri corpi, le relazioni familiari e le connessioni intergenerazionali all’interno delle quali il racconto e l’oralità hanno un’importanza fondamentale per esprimere i sentimenti, le frustrazioni, i dolori, la felicità, le difficoltà e le rivincite delle donne nella nostra società», spiegano le artiste Diana Agámez e Luisa Machacón, «Attraverso i testi e le fotografie proponiamo allo stesso tempo uno sguardo critico verso l’emergenza che nasconde l’assenza di adeguati contesti e servizi sanitari di cura e attenzione rivolti alle persone anziane, e alla narrativa e la cultura predominante sul corpo femminile quando non si ritiene più giovane».

Collettiva ha accolto, sostenuto e voluto proporre il progetto fotografico e letterario “We Care”, di immensa potenza fisica e rivelatrice, avendo a cuore il corpo umano quanto la sua voce. Crediamo nella forza e nel bisogno della lettura e della scoperta delle altrui visioni, perciò non potevamo che riconoscere nella potenza narrante delle immagini e delle parole di Diana Agámez e Luisa Machacòn due ottime compagne di viaggio. Vogliamo essere prima di tutto un luogo di accoglienza di voci diverse, luogo di incontro, crocicchio di esperienze. Di relazioni. Se è vero che le parole, come le immagini, sono necessarie alla circolazione delle idee, e che per la produzione del linguaggio e la visione sensata delle immagini è necessaria la relazione con gli altri, allora questa mostra ci pone al centro di un circolo virtuoso e inarrestabile. Qui vogliamo restare. E se la scrittura delle donne, come il loro corpo, è in costante cambiamento, è di questo mutare che vogliamo prenderci cura. Della sorpresa, del desiderio fisico, erotico, dello spiazzamento ammutolito che ne deriva, per trasformarlo in voce.

«Questa mostra racconta l’intimità di un amore che si trasmette di generazione in generazione, che vive per sempre. Di fronte alla bellezza della cura restiamo incantate», conclude l’Assessora Silvia Miglietta, «ma in tanti luoghi del mondo, compreso il nostro paese, la cura – come fonte di bellezza e di vita – fatica ad affermarsi come diritto delle persone anziane, delle persone con disabilità o malate. E questa fatica è dovuta al fatto che si dà per scontato che la cura sia un compito da demandare alla famiglia, e in particolare alle donne. È ora di affermare che la cura non è solo un gesto d’amore da consumare in famiglia, ma un lavoro, un bellissimo lavoro che l’invecchiamento delle nostre società rende sempre più urgente riconoscere e sostenere».
La mostra vuole essere spunto per condividere storie ed esperienze, che verranno raccolte per una successiva pubblicazione. Per contribuire è possibile scrivere a collettivaedizioni@gmail.com

Si ringraziano: WWF Salento, Masseria Masciullo (Mesagne), Cantine De Palma

Altri appuntamenti nel corso della mostra

Venerdì 10 novembre, ore 18

Reading sul tema “Gener/azioni”, con le scrittrici di Collettiva

Sabato 18 novembre, ore 12

Chiusura della mostra, alla presenza dell’artista Diana Agámez

Note sulle artiste

 

Diana Agámez (Colombia, 1979), scrittrice e mediatrice interculturale, è residente a Roma, Italia. Attraverso la sua poesia, indaga le relazioni tra il corpo, lo scorrere del tempo e gli oggetti che creano la vita quotidiana: “Le linee del corpo si aprono come un libro in cui possiamo leggere infinite storie di dolore, gioia, erotismo e persino politica”.

Luisa Machacón (Colombia, 1983), ricercatrice e fotografa con sede ad Amsterdam, Olanda. Combina la sua conoscenza della regione latino-americana con la sua passione per la narrazione e la ritrattistica. Usa la fotografia e la poesia come strumento per definire, discutere e comprendere la società. Tra le sue mostre precedenti, “Before the Farewell to Arms: a transition zone in Colombia”, che è stata presentata ad Amsterdam tra il 2017 e il 2018.

luciani.2006@libero.it

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