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IL BASEBALL NELL’ANTOLOGIA DEI FUMETTI

IL BASEBALL NELL’ANTOLOGIA DEI FUMETTI

michele dodde

Nel mese di aprile del 2015, con un numero speciale ed un’accattivante copertina dai mille personaggi, la rivista di fumetti “Linus”, e molto altro di più, è andata a festeggiare i suoi primi cinquanta anni. Fondata e realizzata nello spirito da Giovanni Gandini nel 1965, la rivista accompagnò di pari passo, con la filosofia distaccata virtualmente dalla realtà, le richieste e le vicissitudini di quell’onda lunga liquidata ora superficialmente con un compassato acronimo: “il sessantotto”. In verità i suoi personaggi, che dalle pagine aprivano sempre orizzonti diversi e variegati ma ancor più ad evidenziare la libertà di pensiero che continuamente li privilegiava, hanno fatto sognare e meditare più di qualche lettore. Tra i vari fumi di china, per dare un tocco di classe, basterà citare la mitica“Valentina” di Guido Crepax ed il sempre imitato nell’anima “Corto Maltese” di Ugo Pratt, oltre ai raffinati scritti di autorevoli giornalisti e scrittori tra cui Michele Serra, Stefano Benni ed Alessandro Baricco. E tutto questo mondo,racchiuso sotto l’intramontabile coperta di Linusdove il fumetto si trasformava in sofisticata arte nel rappresentare la realtà attraverso la fantasia, divenne allora come ora un sereno, forte ed educativo compagno di viaggio nella crescita e nelle scelte. Ma gli unici inimitabili in senso assoluto e mai passati e sempre attuali sono i personaggi del vivere moderno che sono stati rappresentati sino al 2000 in quell’inossidabile scatola dei“Peanuts”, ovvero tutte le perplessità ed oltre che incidono il nostro passare degli anni, a partire da Sigmund Freud, o meglio ancora la nostra lunga partita di baseball nella vita. E certamente il baseball ha avuto in Charles Monroe Schulz  il grande divulgatore ed il grande inquisitore avendo saputo chiosare in appena una striscia quegli aspetti caratteriali che solo attraverso le affermazioni o le domande dei bambini si riescono ad individuare. E da esse schiudere poi le certezze e le porte del Paradiso. Personalmente a chi scrive sopra tutte è cara quella striscia che sintetizza magistralmente verità e pensieri, ovvero quando l’eterno perdente Charlie Brown, a capo chino, si domanda: “…ma non riesco a capire. Come mai perdiamo sempre quando siamocosi leali?”

Michele  Dodde

Fine prima puntata. Appuntamento al 18 gennaio

redazione.lecceoggi@gmail.com

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