HomeCronaca e AttualitàGALLIPOLI, SCOPERCHIATA PRESUNTA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE TRA IMPRENDITORI E PUBBLICI FUNZIONARI

GALLIPOLI, SCOPERCHIATA PRESUNTA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE TRA IMPRENDITORI E PUBBLICI FUNZIONARI

GALLIPOLI, SCOPERCHIATA PRESUNTA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE TRA IMPRENDITORI E PUBBLICI FUNZIONARI

Le indagini condotte dalle “Fiamme Gialle” hanno portato a 10 misure cautelari, disposte dal gip Marcello Rizzo, attraverso una corposa ordinanza di oltre 800 pagine.

Al fine di favorire il consolidamento del proprio potere economico a Gallipoli, alcuni imprenditori, avvalendosi dei favori (ben remunerati) di tecnici e pubblici funzionari hanno in pratica costituito un’associazione a delinquere sfociata delle decisioni assunte dal Gip Marcello Rizzo.

Nelle manovre adottate per garantire l’esito favorevole di progetti di espansione nel settore dell’edilizia e del turismo, secondo l’accusa, si sarebbe fatto ricorso anche allo spostamento di “pacchetti” di voti così da determinare le maggioranze in occasione delle elezioni amministrative (del tutto estraneo ai fatti contestati dalla Procura, il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva).

È quanto emerso dagli accertamenti investigativi, svolti dai militari della Guardia di Finanza di Gallipoli e coordinati dal pm Alessandro Prontera. Le indagini hanno portato a 10 misure cautelari, disposte dal gip Marcello Rizzo, attraverso un’ordinanza di oltre 800 pagine.

Non solo, poiché nell’inchiesta si fa riferimento ad alcuni soggetti appartenenti alle forze di polizia che avrebbero rivelato informazioni coperte da segreto d’ufficio, in cambio di cene luculliane e biglietti gratis. I militari coinvolti nell’inchiesta avrebbero carpito dalla Procura, una serie di informazioni riservate per ostacolare le indagini nei confronti di alcuni imprenditori. E come sostiene il pm Prontera: “Avrebbero anche effettuato un’attività di dossieraggio in danno di altri colleghi delle forze dell’ordine, per neutralizzare le attività di polizia giudiziaria nei loro confronti”.

C’è anche un secondo filone d’indagine che riguarderebbe alcuni casi di mala gestione della cosa pubblica con riferimento specifico alla dismissione dei beni – ex Ersap (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Puglia) da parte di un funzionario della Regione Puglia, già in servizio presso il Settore Riforma Fondiaria e ora in pensione. L’uomo, insieme ad altri collaboratori compiacenti, avrebbe favorito l’assegnazione di importanti immobili di proprietà Regionale a persone a lui vicine, in cambio di favori e, come sostiene il gip nell’ordinanza, anche sotto forma di vere e proprie “tangenti“.

 

luciani.2006@libero.it

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