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GUERRA HAMAS – ISRAELE

GUERRA HAMAS – ISRAELE

Oggi è il 227° giorno di guerra

Il Jerusalem Post riporta che alcuni camion palestinesi sono stati attaccati, in Cisgiordiania, e dati alla fiamme da alcune persone palestinesi

Alcuni israeliani hanno attaccato camion palestinesi, pensando che trasportassero aiuti a Gaza, e poi hanno dato alle fiamme alcune auto di palestinesi nella cittadina di Yatma, nei pressi di Nablus. Lo scrive il Jerusalem Post online, che cita fonti israeliani e palestinesi.

 

Incontro Netanyahu-Sullivan: focus sull’ operazione a Rafah e sugli aiuti umanitari

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu oggi ha incontrato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan a Gerusalemme. I due -ha riferito l’esecutivo israeliano – hanno discusso della continuazione della guerra a Gaza, con particolare attenzione a Rafah, degli aiuti umanitari agli abitanti della Striscia di Gaza, dei negoziati per il ritorno degli ostaggi e di quanto si sta facendo nel settore settentrionale. All’incontro hanno partecipato anche il ministro degli Affari strategici Ron Dermer, il rabbino Tzachi Hanegbi e l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti per gli affari esteri Brett McGurk. Successivamente – si aggiunge – si è svolto un dialogo tra agenzie guidato dal ministro degli Affari strategici Ron Dermere R. M.L. Tzachi Hanegbi con la delegazione americana guidata da Sullivan. Durante l’incontro è stato discusso in dettaglio lacontinuazione della guerra a Gaza, con particolare attenzioneall’attività a Rafah, nonché all’aumento dello sforzo umanitarionella Striscia di Gaza.

 

Il segretario di Stato americano, Blinken, ha ordinato ai vertici dello suo staff di impedire le fughe di notizie diplomatiche relative alla guerra tra Israele e Hamas

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha ordinato ai vertici dello suo staff di impedire le fughe di notizie diplomatiche relative alla guerra tra Israele e Hamas, dicendosi chiaramente “arrabbiato”per il flusso costante di articoli che rivelavano informazioni classificate o riservate. Come le ultime proposte  per assicurare il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo scrive Politico. Le indiscrezioni, ha ammonito Blinken, hanno reso i negoziati ancora più difficili e hanno minato la fiducia all’interno del Dipartimento di Stato che i documenti o i dettagli delle conversazioni a porte chiuse non sarebbero arrivati alla stampa.

 

Medici Senza Frontiere: “Dopo l’attacco al campo profughi di Jabalia alcuni operatori di MSF hanno deciso di rimanere in quest’area per fornire assistenza medica”

Dopo l’attacco al campo profughi di Jabalia di ieri, 34 pazienti sono stati ricoverati nel vicino ospedale di Al Awda, rimasto senza acqua potabile a causa dei combattimenti. L’ospedale è adesso circondato da carri armati. A riportarlo sono  alcuni operatori di Medici Senza Frontiere (MSF ) che sono all’interno della struttura sanitaria o nell’area circostante. ”Sebbene MSF non sia in grado di gestire le operazioni nel nord della Striscia – si sottolinea inn una nota- alcuni operatori di MSF hanno  deciso di rimanere in quest’area per fornire assistenza medica in circostanze estremamente difficili. Quello di Al Awda è uno degli  ultimi ospedali funzionanti nel nord di Gaza e alcuni operatori e pazienti si stanno rifugiando all’interno a causa dei combattimenti. Tutte le parti in conflitto devono garantire la loro protezione e le  infrastrutture sanitarie, compresi gli ospedali”.

 

Tensioni in Nord Sinai per i camion di aiuti diretti a Gaza fermi da 13 giorni: alimenti avariati e blocco del traffico

C’è tensione nel Nord Sinai acausa dei troppi camion umanitari destinati alla Striscia di Gaza nelle strade delle città di El Arish, Sheikh Zuweid e Rafah egiziana, dell’odore degli alimenti avariati e del blocco del traffico causato dai mezzi che bloccano molte strade. Lo riferiscono all’ANSA fonti locali. Le agenzie umanitarie che forniscono aiuti stanno pagando ingenti somme di denaro ai trasportatori costretti da 13 giorni in attesa a causa dei camion in attesa, da 10.000 a 15.000 sterline egiziane (300 euro circa) per camion ogni giorno a causa della chiusura dei valichi di frontiera seguito all’occupazione israeliana di Rafah palestinese. Recentemente un tir umanitario ha preso anche fuoco. Il capo del partito egiziano Al Karama nel Nord Sinai, HatemAl-Balk, ha sottolineato la necessità di fare pressione su Israele affinché apra rapidamente i valichi di Rafah e Kerem Shalom in modo che gli aiuti non vengano compromessi e che i donatori non paghino ingenti somme di denaro a causa del perdurante chiusura continua dei valichi di frontiera.

 

luciani.2006@libero.it

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