HomeCronaca e AttualitàIL COBAS CONTESTA L’AZIONE DELLA REGIONE NEL SETTORE OSPEDALIERO

IL COBAS CONTESTA L’AZIONE DELLA REGIONE NEL SETTORE OSPEDALIERO

IL COBAS CONTESTA L’AZIONE DELLA REGIONE NEL SETTORE OSPEDALIERO

La chiusura, si dice temporanea, di un ambulatorio a Copertino dà la stura alle vibrate critiche

La chiusura dell’Ambulatorio di Terapia Antalgica dell’Ospedale ‘San Giuseppe di Copertino’ dà il destro al Cobas di Lecce di attaccare il sistema regionale della Sanità che starebbe smantellando gli ospedali di periferia per puntare esclusivamente sul Policlinico di Lecce.

Ciò rappresenta secondo il sindacato il pericolo che se l’unico ospedale di eccellenza diventa il Fazzi ci sarà una fuga delle professionalità migliori dagli ospedali di periferia per puntare al policlinico, lasciando le strutture pubbliche periferiche.

‘La situazione attuale dell’Asl di Lecce – afferma Giuseppe Mancarella di Cobas Pubblico Impiego Lecce – è quella di una azienda che è pronta per la scissione con la creazione del Policlinico che però attualmente ha la stessa persona al vertice.

L’attuale fase della divisione tra Asl di Lecce e Policlinico rappresenta un capolavoro di inopportunità gestionale e decisionale. I vertici aziendali, assieme ai Capi Dipartimento per lo più del Fazzi, hanno inciso sulle nomine della Asl, in maniera “lecce-centrica” e spesso senza alcuna attenzione alla meritocrazia. Questa situazione ha scaricato le tensioni presenti tra il personale del Fazzi sugli ospedali periferici, generando enorme insoddisfazione, rancori e rafforzando ancora di più la convinzione nei giovani professionisti che conviene lavorare solo nell’Ospedale Vito Fazzi. Gli ospedali di periferia saranno sempre più abbandonati e una volta privati della loro risorsa primaria, cioè i professionisti, inevitabilmente dovranno chiudere’.

L’amara constatazione parte dalla nota del 25/10/2022 prot. 185974 del Presidio ospedaliero di Copertino per la quale il “responsabile del servizio di anestesia e rianimazione e terapia del dolore visto la cronica carenza dell’organico a disposizione prevede la chiusura temporanea dell’ambulatorio di Terapia antalgica dal giorno 26 ottobre 2022 fino a data da destinarsi”.

Si badi bene che si parla del secondo ambulatorio della Asl di Lecce, per numero di visite, oltre 800 all’anno.

Cobas poi punta il dito verso la recente delibera 612 dell’8 ottobre 2022 che autorizza un dipendente del Fazzi a svolgere la propria attività di terapista del dolore in convenzione con un ambulatorio esterno: “… è palese l’intento di chiudere il pubblico – afferma Mancarella – per favorire il privato. Il vero capolavoro di una compagine regionale che in 8 anni ha distrutto la sanità pubblica e continua a rafforzare in maniera esponenziale quella privata.

La domanda nasce spontanea che fine farà la sanità pubblica salentina e in questo caso la rete della terapia del dolore, sarà erogata dai privati e finanziata con i soldi pubblici?

Spiace constatare che la pandemia e le sue implicazioni epidemiologiche non hanno insegnato molto ai vertici dell’Asl di Lecce visto che ancora oggi vengono cancellati servizi sanitari pubblici come la rete della terapia del dolore’.

luciani.2006@libero.it

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