IL LECCE ALLA RICERCA DEL GOL PREPARA LO SPRINT FINALE
Con Monza-Milan di ieri sera ha avuto termine l’ennesimo spezzatino di match che compongono una giornata di calendario.
Con quella conclusa ieri siamo giunti alla sesta giornata di ritorno il che significa che ci sono da giocare ancora tredici partite con trentanove punti in palio da assommare a quelli già realizzati.
Il Lecce dopo una partenza che ha aperto scenari inusitati per il suo popolo di tifosi ha adeguato il passo a quelle che sono le sue reali possibilità tecnico tattiche naturalmente con tutti gli episodi pro (pochi) o contrari (di più) che determinano il risultato di ogni singola gara.
Giovandosi di quanto fatto nelle prime giornate, undici punti nelle prime cinque, incrementati sino ai ventiquattro vantati alla venticinquesima, il Lecce vanta ancora quattro punti di vantaggio sulla coppia di squadre che occupa la terz’ultima posizione e si appresta ad affrontare (esclusa la prossima partita) un trittico di partite, contro Frosinone e Salernitana in trasfera e Hellas Verona in casa, che potrebbero dare lo slancio definitivo verso la conquista della salvezza che, non dimentichiamolo mai, rappresenta per Lecce ed il Salento un altro titolo nazionale conquistato.
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- Patrick Dorgu
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- Marin Pongračić
Certo per attuare questo programma bisognerà che gli uomini di D’Aversa ritrovino con maggiore frequenza la via del gol e, forse soprattutto, conquistino quella vittoria in trasferta che, finora manca ancora all’appello.
In effetti la squadra, salvo Bologna, ha sempre dato la sensazione di poter reggere al cospetto di tutte le avversarie poi se mai cedendo perché erano più dotate. A leggere su come si sono andati realizzando i vari risultati non può sfuggire la tenacia dei giallorossi nell’inseguire il risultato anche quando erano in svantaggio spesso riuscendo a recuperare e magari anche a vincere il match.
Non mancano gli episodi avversi per cattive interpretazioni regolamentari assunte da arbitri e sala VAR, l’ultima quella del rigore non concesso a Torino per fallo del portiere su Piccoli, ma ciò non deve essere usato come scusante bensì dare maggiore carica e voglia di recuperare perché se solo qualche episodio fosse stato preso nel giusto verso ora il Lecce avrebbe una posizione decisamente più tranquilla e tutti ci staremmo ponendo qualche timore in meno.
A D’Aversa spetta il compito di studiare qualche sistema per rendere più produttivo il gioco svolto in campo ai singoli calciatori invece si raccomanda di stare più sereni (non rilassati) in campo e non avere la frenesia del gol mancato. Calma e gesso ed il gol tornerà a far sorridere i nostri e noi con loro. Ernesto Luciani
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