HomeCronaca e AttualitàINTERVENTO DEL PROCURATORE DELLA DDA DI LECCE NEL CORSO DELLA VII COMMISSIONE CONSILIARE

INTERVENTO DEL PROCURATORE DELLA DDA DI LECCE NEL CORSO DELLA VII COMMISSIONE CONSILIARE

INTERVENTO DEL PROCURATORE DELLA DDA DI LECCE NEL CORSO DELLA VII COMMISSIONE CONSILIARE

MOTTA-LECCE
Cataldo Motta: “Per contrastare il fenomeno mafioso in Puglia non basta la Giustizia, è necessario un intervento sociale e culturale”.

Lo ha detto il Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce Cataldo Motta questa mattina durante la riunione della Settima Commissione del Consiglio regionale in merito a due proposte di legge: “Istituzione di una Commissione d’indagine e di inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata nel territorio regionale e in particolare sul cosiddetto fenomeno eco-mafioso”; ”Istituzione di una Commissione Speciale di studio e di indagine per la promozione della cultura della legalità  ed il contrasto a  forme di attività corruttiva”.

Dalla discussione è emersa la volontà condivisa di accorpare le due proposte.

“Avevamo depositato la nostra proposta di legge per l’istituzione di una commissione Antimafia già da novembre 2015, la commissione arriva a parlarne, ad ogni modo meglio tardi che mai – dichiarano gli otto consiglieri regionali M5S a margine dell’audizione – anche i partiti sembrano essersi accorti della necessità di discutere la problematica anche se, forse per non lasciare la paternità di questa commissione al M5S, hanno preferito presentare una nuova proposta anziché limitarsi semplicemente ad emendare la nostra. Ad ogni modo il nostro obiettivo rimane il bene del territorio, quindi se per vedere realizzata l’idea di questa commissione sarà necessario, venendo incontro alle richieste dal procuratore, accorpare le due proposte noi siamo disponibili purché, come richiesto nella nostra proposta antimafia e come ribadito nel corso dell’audizione, si mantenga un focus sugli ecoreati”.

“Come ha ripetuto più volte lo stesso procuratore, in questa fase è soprattutto importante fare prevenzione per debellare quel ‘consenso sociale’ di cui talvolta, in diversi settori della nostra economia, godono le organizzazioni criminali” – ha dichiarato il presidente della Puglia con Emiliano, Paolo Pellegrino – il procuratore ha fatto riferimento ad esempio a settori ben precisi, come quello edile e ricettivo, nei quali spesso le organizzazioni criminali sottraggono risorse all’imprenditore di turno aggiudicandosi servizi e posti di lavoro. Per questo le due proposte di legge istitutive devono essere unificate per la costituenda commissione d’inchiesta su mafia e attività corruttive, che dovrà tenere dentro non solo la lotta ai reati ambientali, che deturpano le bellezze paesaggistiche e naturali non del Salento e di tutta la Puglia, ma tutti quei comportamenti corruttivi che minano il leale patto sociale tra cittadini, istituzioni e magistratura”.

Nota polemica da parte del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Andrea Caroppo:  “L’istituzione di una commissione Antimafia non può che trovarci favorevoli, ma la domanda è: prima di istituire nuovi organismi a presidio della legalità e della trasparenza nei settori affini alle attività amministrative, perché quelli già esistenti risultano non pervenuti? All’interno del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale, Emiliano ha costituito una sezione specifica “sicurezza del cittadino e antimafia sociale”, diretta dal dott. Stefano Fumarulo. Ad oggi, però, non abbiamo alcuna notizia sulla vitalità operativa di questa sezione e vorremmo avere lumi da Emiliano a riguardo”.

 

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