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JOVA BEACH PARTY PER POCHI ELETTI

JOVA BEACH PARTY PER POCHI ELETTI

L’8 dicembre scorso, la responsabile della cooperativa “L’Integrazione Onlus” Veronica Calamo, ha

provveduto, come da prassi, ad effettuare l’apposita richiesta atta ad assicurarsi i posti dell’area

riservata agli spettatori diversamente abili per il concerto “Jova Beach Party” che si terrà il 20 luglio a Barletta.

Purtroppo, come da prassi, la risposta alla richiesta di posti è stata “I posti disponibili per il

pubblico diversamente abile sono terminati!”. È da sottolineare che una risposta come questa è

purtroppo trasversale rispetto al tipo di concerto o all’organizzazione dello stesso. Si tiene a precisare quanto segue:

ad oggi l’ammissione dei portatori di handicap nei luoghi di spettacolo è difesa dalla legge con una riserva dello 0,5% dei posti che debbono essere accessibili a disabili.

Di seguito la riflessione di una ragazza utente della cooperativa L’Integrazione Onlus.

VIVA LA LIBERTÀ, MA VALE PER TUTTI???

LIBERTÀ. L’etimologia della parola libertà è da ricondursi al latino libertas, a sua volta derivata da

liber = uomo legalmente libero. Oggi la parola Libertà incarna il diritto per antonomasia. Bellissimo

certo. Peccato che da diversabili non siamo liberi di entrare al concerto “Jova Beach Party” che si

terrà il 20 luglio a BARLETTA (Lungomare Pietro Mennea), pur avendo seguito il consueto iter con

mesi di anticipo, ma per la terza volta, per noi e per la Cooperativa “L’integrazione Onlus“ non c’è

spazio. Ecco questa è per noi una “ferita aperta” esattamente come canta lo stesso Jovanotti. Jovanotti canta “Parola magica, mettila in pratica senti che bella è, quant’è difficile e non si ferma mai, non si riposa mai ha mille rughe ma è sempre giovane ha cicatrici qua, ferite aperte là ma se ti tocca lei ti guarirà, ha labbra morbide, braccia fortissime e se ti abbraccia ti libererà“. Se le parole hanno un significato, se questa canzone vuole celebrare la Libertà allora ciò che ancora una volta è accaduto non ha senso. La libertà o è di tutti oppure è solo una concessione, nel 2019 questa prospettiva è eufemisticamente triste, riduttiva e irrispettosa della storia. la libertà è partecipazione ma di tutti.

Chiudo questa riflessione con le parole dello stesso Lorenzo Cherubini: “La voglio qui per me, la

voglio qui per te, la voglio anche per chi non la vuole per sé, tempi difficili, a volte tragici, bisogna

crederci e non arrendersi”. “Bisogna crederci e non arrendersi”, certo, ma forse è il caso di dare

seguito a ciò che si dice nelle canzoni oppure perdono di significato.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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