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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 478° giorno di guerra

Oggi leader africani a San Pietroburgo per incontrare Putin

La delegazione di leader africani che, ieri a Kiev, ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sara’ oggi a San Pietroburgo per colloqui col leader del Cremlino, Vladimir Putin.   La squadra capeggiata dal presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, ha incassato per ora solo il netto rifiuto dell’Ucraina a negoziati con la Russia. “Ho detto chiaramente piu’ volte nel nostro incontro che consentire qualsiasi negoziato con la Russia ora che l’occupante e’ sulla nostra terra significa congelare la guerra, congelare dolore e sofferenza”, ha ribadito Zelensky che continua a chiedere il ritiro completo dei russi prima di aprire qualsiasi tavolo di pace.  La delegazione africana ha espresso a Kiev le preoccupazioni di un continente che ha sofferto per le conseguenze dell’invasione russa, in particolare l’aumento dei prezzi del grano. Ramaphosa che ha insistito sul fatto che “dovrebbe esserci la pace attraverso i negoziati”.

 

Kiev, russi stanno cercando di nascondere pesanti perdite: evacuati solo i funzionari

Il nemico continua a subire pesanti perdite. Il comando di invasione ha stabilito una nuova procedura per il trattamento dei soldati russi feriti, secondo la quale solo gli ufficiali sono soggetti all’evacuazione nella Federazione Russa.

Lo afferma il  riassunto mattutino dello stato maggiore delle forze armate ucraine,  riferisce Ukrinform: “Sergenti e soldati ordinari, indipendentemente dalla gravità e complessità della ferita, sono soggetti a cure nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina. Per garantire l’attuazione di questa decisione, gli invasori stanno aumentando il numero di posti letto nei luoghi adibiti a militari ospedali”, si legge nel messaggio.

 

Sale a 19 il numero dei morti per la rottura della diga di Kakhovka

Il numero di persone nella regione di Kherson uccise dalle inondazioni delle aree lungo il fiume in seguito alla distruzione della centrale idroelettrica di Kakhovka è salito a 19. Lo afferma il governatore regionale Andrei Alekseyenko. “Il numero di morti è salito a 19. Alle 18 ora locale, 1.092 persone hanno ricevuto 10.000 rubli di risarcimento”, ha detto venerdì su Telegram. In precedenza erano stati segnalati diciotto decessi. La vaccinazione delle persone nei centri di accoglienza temporanea è quasi completata. In totale, 1.391 sono stati vaccinati contro pericolose malattie infettive, ha detto Alekseyenko. Quasi 8.000 persone sono state evacuate da tre distretti cittadini: Novaya Kakhovka, Alyoshki e Golaya Pristan. Sono in vigore restrizioni di emergenza.

 

Bombardamento a Kiev, sette persone ferite: tra loro due bambini

Sette persone, tra le quali due bambini, sono rimaste ferite in un bombardamento su Kiev. Lo ha reso noto un’authority ucraina. La capitale è stata colpita questa mattina all’arrivo dei leader africani in vista di un incontro con il presidente Volodymyr Zelensky. Tre proprietà sono state distrutte e 28 case private, un negozio e un’auto sono stati danneggiati, ha dichiarato il servizio di emergenza dello Stato ucraino.

 

Ramaphosa: “I missili russi non aiutano la pace, serve de-escalation”

I missili russi lanciati su Kiev mentre era in visita la delegazione africana per facilitare i colloqui con Mosca ”non facilitano gli sforzi per la pace”. Quello che servirebbe, da entrambe le parti, è un impegno alla ”de-escalation del conflitto”. Lo ha dichiarato il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa, spiegando che ”nella nostra ricerca di pace siamo qui per ascoltare. Oggi il presidente Zelensky, domani il presidente Putin”.

In conferenza stampa Ramaphosa, che è sceso in un rifugio durante il raid aereo, ha detto che il presidente ucraino Zelensky ha fornito loro “un resoconto molto onesto e sincero” di ciò che stava accadendo in Ucraina. “Oggi, mentre eravamo qui, abbiamo sentito parlare di attacchi missilistici e queste ostilità non sono utili per promuovere la pace”, ha detto Ramaphosa ai giornalisti. “Noi sosteniamo che ci debba essere una riduzione dell’escalation da entrambe le parti”.

 

luciani.2006@libero.it

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