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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 519 ° giorno di guerra

Meloni: Biden determinato sulla guerra in Ucraina. Pronto a collaborare su Piano Mattei per l’Africa

La premier sulla Cina: “Abbiamo discusso di come occorre garantire la nostra sicurezza economica, il multilateralismo sostenibile e favorire il dialogo con Pechino perché agisca in modo responsabile”. E annuncia: andrò a Pechino, prossima missione

o avuto un lungo incontro in cui abbiamo ribadito la nostra solida alleanza, il partenariato strategico, la profonda amicizia che uniscono i nostri Paesi”. Così il presidente del Consiglio ha sintetizzato il colloquio con il Presidente Usa, Joe Biden alla Casa Bianca parlando nella sede dell’ambasciata italiana di Washington. Meloni ha poi precisato che durante il colloquio sono stati toccate numerose questioni internazionali: dall’Ucraina all’Africa, dalla Cina alle aziende italiane. 

Per quanto riguarda il conflitto ucraino, “ho visto il presidente molto determinato, come io sono molto determinata, il che non significa non cercare soluzioni negoziali”, ha detto la premier. “Come ho detto dall’inizio della guerra, credo che l’unico modo di garantire la possibilità di una qualsiasi via di uscita diplomatica sia sostenere l’Ucraina”, ha sottolineato.

Altro argomento trattato con Biden, la Cina. E in merito spiega il Presidente del Consiglio italiano abbiamo parlato di “come occorre garantire la nostra sicurezza economica, il multilateralismo sostenibile e favorire il dialogo con Pechino perché agisca in modo responsabile”, ha proseguito Meloni annunciando che è stata invitata in Cina e che sarà quindi “una delle prossime missioni”. “Gli Stati Uniti non ci hanno mai posto la questione di cosa debba fare l’Italia sulla via della Seta. Washington si fida di Roma su tanti temi, anche sul modo con cui tiene i rapporti a livello internazionale”, ha precisato.

 

Putin: “Pronti a inviare grano gratuitamente in Africa”

“La Russia è pronta a inviare grano gratuitamente nei Paesi africani nei prossimi 3/4 mesi”. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, in apertura del summit con i Paesi africani a San Pietroburgo. La Russia, ha spiegato, è pronta a fornire tra le 25 mila e le 50 mila tonnellate di cereali gratuitamente ciascuno a Zimbabwe, Burkina Faso, Somalia, Mali, Repubblica Centrafricana ed Eritrea.

Una “manciata di donazioni ad alcuni Paesi” non risolverebbe l’impatto drammatico che la fine dell’accordo sul grano potrebbe avere. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, commentando l’annuncio del presidente russo, Vladimir Putin, il quale si è impegnato a fornire grano in modo gratuito a sei Paesi africani. Lo riferisce il Guardian.

“Tutti i tentativi di controffensiva ucraina sono stati fermati e le loro forze sono state respinte”, ha sottolineato ancora il leader russo, indicando che Kiev ha intensificato i combattimenti e che “l’attacco principale è nella direzione di Zaporizhzhia”.

L’Ucraina riuscirà a reintegrare rapidamente la Crimea nel suo tessuto statale, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky citato dall’agenzia Ukrinform. “Ho tenuto diverse riunioni importanti sulla preparazione di eventi internazionali ad agosto, tra cui la Piattaforma di Crimea”, ha detto il leader ucraino.

 

Ucraina, russi usano i delfini per difendersi: ecco gli altri animali impiegati in guerra

Sfruttare le caratteristiche degli animali per ottenere vantaggi materiali nei conflitti armati. Una caratteristica, questa, propria dei conflitti del passato ma ancora oggi attuale, nonostante l’utilizzo di apparecchiature e mezzi sempre più tecnologici. Eppure, accanto a droni, carri armati e missili, possono ancora giocare ruoli fondamentali anche alleati insospettabili, come cani, gatti, piccioni e anche delfini

Proprio questi ultimi stanno ricoprendo un ruolo fondamentale nella Marina russa, impegnata nella guerra in Ucraina. Come evidenzia Inside Over, qualche settimana fa, in uno dei consueti aggiornamenti di intelligence, il ministero della Difesa britannico spiegava che la Marina militare russa aveva potenziato le difese per proteggere la propria flotta nel porto di Sebastopoli, nel Mar Nero. La tecnica è quella di adoperare delfini in grado di contrastare l’azione di probabili sommozzatori nemici

Dall’estate del 2022, Mosca ha migliorato notevolmente la sicurezza della base della Flotta del Mar Nero, includendo almeno quattro strati di reti e sbarramenti all’ingresso del porto. Di recente, queste difese sono state probabilmente incrementate anche da un maggior numero di mammiferi marini addestrati, che possono trovare nuotatori da combattimento e rilevare mine oppure anche indossare un’imbracatura dotata di fotocamera o dispositivi sonar

L’addestramento di animali è pratica antica e spesso usata anche dalle parti opposte del Pacifico: infatti in passato sia Usa che Urss hanno addestrato delfini per rilevare sottomarini, mine e individuare oggetti o individui sospetti vicino a porti e navi. Più di recente la Marina degli Stati Uniti ha utilizzato i leoni marini, “schierandoli” in Bahrain nel 2003 per sostenere l’operazione ‘Enduring Freedom’ dopo gli attacchi dell’11 settembre a New York e Washington

 

luciani.2006@libero.it

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