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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 613° giorno di guerra

Paesi del Nord Europa insieme per più sicurezza nella regione

Al termine di un incontro tenutosi a Vilnius, i ministri degli Interni di Lituania, Lettonia, Estonia, Ucraina, Finlandia e i viceministri degli Interni di Norvegia e Polonia hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui i firmatari si impegnano ad approfondire la cooperazione nel settore della sicurezza interna e a rafforzare la resilienza della regione. “Tutti i paesi della regione – ha affermato la ministra degli Interni lituana, Agne Bilotaite -. affrontano minacce simili.

Abbiamo convenuto di collaborare ancora più strettamente in tutta la regione, in particolare in vista di una maggiore resilienza agli attacchi ibridi. La nostra unità e il nostro impegno per la sicurezza regionale agiranno come deterrente nei confronti di quanti cercano di minare la nostra sovranità, esercitare pressioni politiche, interferire nei processi politici interni, destabilizzare i nostri Stati e incitare alla sfiducia nei nostri governi”. I ministri hanno concordato di coordinare le azioni nei confronti di quanti attentino alla sicurezza delle frontiere esterne dell’Ue, di condurre attività di formazione ed esercitazioni congiunte e di cercare modalità comuni per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche.

 

La Russia accusa gli ucraini di aver danneggiato un impianto di stoccaggio di scorie nucleari

La Russia ha accusato oggi l’Ucraina di aver danneggiato un impianto di stoccaggio di scorie nucleari in un attacco di droni sulla centrale nucleare di Kursk mentre infuriavano i combattimenti per il controllo della città orientale di Avdiivika, dove i russi apparentemente hanno subito pesanti perdite. Il ministero degli Esteri russo ha affermato che tre droni armati di esplosivo hanno preso di mira la centrale elettrica giovedì sera, colpendo sia l’edificio amministrativo della centrale che un magazzino che immagazzinava scorie nucleari. Il servizio stampa della centrale nucleare di Kursk ha confermato venerdì l’attacco, ma ha detto ai giornalisti che non ci sono stati danni significativi o vittime e che le operazioni continuano normalmente. Il ministero della Difesa russo ha affermato che le difese aeree del paese hanno abbattuto sei droni ucraini nelle prime ore di sabato, di cui quattro nella regione occidentale di Oryol e altri due nella regione di Tula, a sud di Mosca.

Maltempo in Ucraina, tre morti a Kiev e massicci blackout

Almeno tre persone sono state uccise sabato a Kiev dalla caduta di alberi e centinaia di città si sono trovate senza elettricità a causa del maltempo in Ucraina, dove la rete elettrica rimane fragile a causa dei bombardamenti russi. “A causa del peggioramento delle condizioni atmosferiche, 1.880 località in 16 regioni sono tagliate fuori” dalla rete elettrica, compresa quella di Kiev, ha detto in prima serata il Viminale su Telegram, rivedendo al rialzo i dati diffusi in mattinata. Le regioni più colpite sono Khmelnytsky, Rivne e Lviv, nell’ovest del paese, ha detto. Secondo il ministero, tre persone sono state uccise e 10 ferite a causa delle raffiche di vento. Il Ministero dell’Energia ha segnalato in mattinata che almeno 300.000 persone erano senza elettricità. L’infrastruttura elettrica dell’Ucraina è stata oggetto di massicci bombardamenti russi durante l’inverno del 2022, gettando regolarmente milioni di persone nell’oscurità e nel freddo. Nonostante le riparazioni siano state effettuate, l’Ucraina ha dichiarato di aspettarsi una nuova campagna di bombardamenti quest’inverno e chiede ai suoi alleati occidentali nuovi sistemi di difesa antiaerea.

 

Lavrov: Occidente ha creato un mostro, Zelensky

L’Occidente ha creato un mostro: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e ora comincia a preoccuparsene. Lo ha detto in un’intervista all’agenzia di stampa bielorussa, BelTA, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov: “Lo scenario occidentale, che è stato tramato contro la Russia attraverso lo sterminio di tutto ciò che è russo in Ucraina, trasformandolo in uno strumento obbediente neonazista, era destinato al fallimento”. “L’Occidente comincia a preoccuparsi per il mostro che ha creato. Zelensky e soci non obbediscono più molto all’Occidente e chiedono più soldi, più armi”. “Hanno attaccato tutto ciò che è russo, la nostra storia. Stanno già ritenendo noi, non Hitler, responsabili della Seconda Guerra Mondiale. Ci sono attacchi alla nostra lingua, alla nostra educazione, ai media, alla cultura. Distruggono i monumenti a coloro che hanno creato Odessa e altre città della Novorossiya. Hanno rimosso il monumento a Caterina la Grande e il monumento a Potemkin dalla parte centrale di Odessa e esattamente una settimana dopo si sono recati presso l’UNESCO e hanno registrato questa parte centrale di Odessa come patrimonio culturale dell’umanita'”, ha accusato il capo della diplomazia di Mosca.

 

Zelensky ai Paesi a vertice Malta: storia dei popoli sia di pace

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è rivolto in un video diffuso su Telegram ai rappresentanti dei Paesi che stanno partecipando al vertice sulla pace di Malta. All’incontro ci sono 66 Paesi dell’Occidente e del Sud globale, rende noto il presidente ucraino ringraziando “tutti gli Stati e le organizzazioni internazionali rappresentati a Malta”. In totale, “quasi 70 attori globali hanno già aderito ai processi della formula di pace”. “Si dice in diverse lingue che la storia dell’umanità è una storia di guerre. Ma io voglio che un giorno tutti noi possiamo dire: d’ora in poi, la storia dei popoli è solo una storia di pace” ha rimarcato Zelensky. Un’aspirazione che “è alla base del diritto internazionale e del suo fondamento, la Carta delle Nazioni Unite”. Ma, si domanda il presidente ucraino, questa funziona? “Qui in Ucraina, in Medio Oriente e in Africa, la risposta è il pianto delle madri che seppelliscono i loro figli e le loro figlie uccisi nelle guerre e la disperazione dei bambini orfani di guerra. Noi possiamo e dobbiamo dare una risposta diversa” sottolinea Zelensky ribadendo l’importanza di avallare la formula di pace in 10 punti proposta dal presidente ucraino. Nell’ultimo anno “sempre più Paesi e organizzazioni internazionali si stanno unendo al lavoro di attuazione della formula per la pace” ucraina, riferisce Zelensky, “queste azioni congiunte possono portare al ripristino dell’integrità territoriale del nostro Paese e alla piena applicazione del diritto internazionale, cioè a una pace duratura e giusta”.

 

Kiev: iniziato il vertice di pace a Malta con oltre 65 Paesi

A Malta è iniziato il vertice di pace indetto dall’Ucraina per discutere della formula per risolvere il conflitto con la Russia proposta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riferisce su Telegram il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak spiegando che sono presenti “oltre 65 Paesi, occidentali e del Sud globale”. Fino a ieri la lista non era stata diffusa per evitare che la Russia facesse pressioni ai partecipanti. A Malta, a differenza del precedente vertice che si è tenuto a Gedda, in Arabia Saudita, non è prevista la partecipazione della Cina, anche se gli organizzatori speravano che Pechino decidesse di esserci all’ultimo minuto. Secondo Yermak, “gli sforzi diplomatici dell’Ucraina stanno dando i loro frutti” e “il sostegno internazionale alla formula di pace ucraina sta crescendo”: “Lo dimostra il gran numero di Paesi del Sud globale coinvolti nell’incontro” spiega il consigliere presidenziale. Nel dettaglio, aggiunge Yermak, “saranno presentati e discussi piani specifici per l’attuazione dei 5 punti della formula di pace: sicurezza nucleare, sicurezza energetica, sicurezza alimentare, direzione umanitaria (rilascio di prigionieri e deportati), ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e ordine mondiale”.

luciani.2006@libero.it

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