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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 654° giorno di guerra

Olena Zelenska: “Se il mondo si stanca di aiutarci moriremo”

“Se il mondo si stanca di aiutarci, ci lascerà semplicemente morire. Per noi è una questione vitale”: lo ha detto la first lady ucraina Olena Zelenska in una intervista alla Bbc che andrà in onda domani esprimendo forte preoccupazione per il ritardo degli aiuti dopo che i senatori repubblicani negli Stati Uniti hanno bloccato un disegno di legge che prevedeva ulteriori 60 miliardi di dollari all’Ucraina. “Abbiamo davvero bisogno di aiuto. Non possiamo stancarci, perché se lo facciamo, moriamo. Ci fa molto male vedere segnali che l’appassionata disponibilità può affievolirsi. Per noi è vitale. Fa male vedere ciò che sta succedendo”.

 

Kiev: ieri abbattuti 14 missili su 19, un morto nell’Ucraina centrale

Una persona è morta e altre quattro sono rimaste ferite ieri in un attacco russo nella regione di Dnipropetrovsk, nell’Ucraina centrale: lo ha detto il portavoce dell’Aeronautica militare, Yuriy Ignat, sottolineando inoltre che ieri mattina Mosca ha lanciato sul Paese un totale di 19 missili da crociera Kh-101/Kh-555, di cui 14 sono stati distrutti. I missili, ha precisato Ignat, sono stati lanciati da 7 bombardieri strategici Tu-95MS dalla regione russa di Saratov. Quello di ieri è stato il primo attacco russo con missili da crociera Tu-95MS dopo una pausa di 79 giorni e tutti i missili diretti verso Kiev sono stati abbattuti.

 

Il Parlamento bulgaro respinge il veto del presidente sulla fornitura di blindati a Kiev

Il parlamento bulgaro ha respinto il veto posto dal presidente Rumen Radev sulla fornitura gratuita di oltre cento mezzi bilndati all’Ucraina. Ne danno notizia i media locali. Una decisione quella sui blindati a Kiev adottata dalla maggioranza parlamentare nelle scorse settimane. Secondo il presidente Radev, tali mezzi militari – di fabbricazione sovietica e definiti obsoleti dai favorevoli alla fornitura all’Ucraina – potrebbero essere invece assai utili per proteggere i confini della Bulgaria dalle ondate di migranti illegali, nonché per la protezione civile in casi di calamità naturali. In base alla costituzione bulgara, quando un veto del presidente viene respinto dai deputati, la maggioranza approva nuovamente e definitivamente il provvedimento contestato.

 

Timori per Navalny: “Scomparso da tre giorni dopo un grave incidente di salute”

L’oppositore numero uno del presidente russo Vladimir Putin, Alexey Navalny, risulta ”scomparso da tre giorni”. La sua portavoce, Kira Yarmysh, afferma di ”non sapere dove si trovi” e spiega che ai suoi avvocati ”è stato rifiutato l’ingresso in carcere da tre giorni”. E questo dopo che Navalny ”la scorsa settimana ha avuto un grave incidente di salute”. “La vita di Navalny è in grave pericolo”, ha detto il team della sua Fondazione anticorruzione. Secondo alcune fonti, l’avvocato russo avrebbe avuto un collasso all’interno della sua cella.

Oggi gli avvocati di Navalny si sono recati nella colonia penale IK-6 dove è attualmente detenuto e nella colonia a regime speciale IK-7. “Ovunque è stato detto loro di aspettare – ha spiegato Yarmysh a ‘Meduza’ – Il fatto che non riusciamo a trovare Alexey è particolarmente preoccupante perché la settimana scorsa si è ammalato nella sua cella: ha avuto vertigini e si è sdraiato sul pavimento. Il personale della colonia ha fatto una flebo ad Alexey”, ha aggiunto.

Il timore di Yarmysh è che Navalny sia ”svenuto dalla fame”. E questo perché ”non gli viene dato da mangiare, è tenuto in una cella senza ventilazione e il tempo per passeggiare è stato ridotto al minimo”. Oggi ”ormai è il terzo giorno che non sappiamo dove sia. Prima di allora, c’erano state sue lettere almeno occasionalmente, anche se censurate, ma per tutta la settimana non ci sono state lettere”.

 

Orban: no all’Ucraina nell’Ue perché corrotta e minaccia l’agricoltura europea

Il primo ministro ungherese Viktor Orban, in un’intervista al settimanale francese Le Point, si oppone ai negoziati per l’adesione all’Unione europea dell’Ucraina, sostenendo che il Paese è pieno di corruzione e rappresenta una minaccia per l’agricoltura europea. Orban ha poi messo in guardia la Francia: ammettere l’Ucraina nell’Ue significherebbe per i francesi “versare più di 3,5 miliardi di euro in più nel bilancio comune dell’Unione”, ha dichiarato. Il primo ministro ha poi sottolineato i rischi legati all’agricoltura: “Se lasciate che questa agricoltura entri nel sistema agricolo europeo, il giorno dopo lo distruggerà”, ha affermato.

luciani.2006@libero.it

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