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L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

UNA VITA CON GIANLUCA di Gianluca Fava

“Una vita con Gianluca” è un’autobiografia, un libro scritto da chi ne è anche protagonista.

Tutte le vite sono uniche e al contempo simili, hanno molto di condivisibile, alcune poi hanno quel guizzo in più che vale la pena raccontare, perché possono essere fonte di formazione, miglioramento e comprensione.
In Italia, ma credo anche in altri Paesi del mondo, esiste la parola inclusione. Termine bellissimo che purtroppo resta relegato al ruolo di mera parola e utopia, soprattutto quando si parla di diverse abilità.

Non c’è conoscenza, non c’è reale ascolto e i preconcetti che circondano chi esce dai canoni sono ancora forti e presenti.

Quest’opera ha un suo valore indiscutibile: è scritta non da chi la diversità la sostiene, la cura e l’accompagna, ma da chi la vive.

“Una vita con Gianluca” attraverso le parole e le esperienze di Gianluca Fava, è una voce per chi, per diverse problematiche e risorse, quella voce non può metterla nero su bianco o proprio non l’ha. L’autore parla di se stesso ma, da madre di due ragazzi diversi e speciali, posso dire che molto di ciò che qui troverete scritto, è corale.
Con una scrittura scorrevole, sincera e aperta, l’autore percorre la sua vita dall’infanzia a oggi. In modo sintetico, ma non per questo meno efficace, nel libro troviamo i fatti salienti, importanti, che tracciano un quadro tridimensionale e condivisibile, che davvero potrà essere testimonianza e fare il suo piccolo, importante passo, verso un’inclusione di fatto, dopo una reale comprensione.

Fava racconta di come chi vive una disabilità sia circondato da un certo numero di persone che sembrano avere in bocca un unico mantra: “Non farà… Non potrà”. L’autore ha avuto dalla sua un’immensa fortuna: il sostegno di genitori attenti e di supporto, che hanno scelto dall’inizio per lui un percorso votato all’autonomia. In questo Gianluca ha messo molto di suo, in ordine di caparbietà, resilienza e volontà e, con buoni esempi, è diventato l’uomo che è oggi, tra alti e bassi, felicità e tragedie, raggiungendo traguardi ragguardevoli da qualsiasi lato li si voglia guardare.

Nello scritto scopriamo quello che si può fare, riconosciamo quello che oggettivamente non si può fare e, indovinate un po’? La bilancia pesa di più verso ciò che si può.

Chi non vede può studiare fino a laurearsi. Può avere un lavoro prestigioso, non ristretto al centralino. Può perfino viaggiare, fare esperienze sportive e politiche. Tra questo ho davvero apprezzato un ulteriore punto nodale sollevato da Gianluca: chi ha una disabilità può amare e essere amato, fino a sposarsi, di questo tipo d’amore sto parlando.

Me ne sono accorta anche io, spesso, per molti, disabilità si associa alla mancanza di sessualità, un’espressione del corpo e dei sentimenti che non è concessa. Falso, falsissimo. E poi c’è la genitorialità: si può essere anche genitori. E leggendo questa particolare parte ho avuto modo di toccare nuovamente le ipocrisie del freddo mondo burocratico, dove c’è chi decide che un non vedente non può essere un genitore adottivo, che alla vita e all’amore che può offrire è meglio un istituto.

Nel libro il lettore si sente coinvolto, perché scopre un mondo di diversi approcci per raggiungere il medesimo scopo. Farete il tifo per Gianluca, vi si aprirà la mente, per essere attenti dove e quando serve.

Per concludere ci tengo a sottolineare un aspetto, legato alla Casa Editrice che ha pubblicato “Una vita con Gianluca”: Edizioni Il Papavero.

Ogni libro di questa C. E., se richiesto direttamente all’editore, è adattabile alle esigenze visive delle persone ipovedenti senza costi aggiuntivi e senza un numero minimo di copie; il servizio viene fatto anche per un sola richiesta.

luciani.2006@libero.it

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