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LE DONNE NELLA STORIA – HILLARY CLINTON

LE DONNE NELLA STORIA – HILLARY CLINTON

Hillary Diane Rodham, coniugata Clinton, politica, avvocato e diplomatica statunitense

Segue da venerdì 03 novembre 2023

Hillary, quale first lady dell’Arkansas, presiedette l’Arkansas Educational Standards Committee, dove, con successo, lottò per migliorare la qualità professionale dei test attitudinali dei nuovi insegnanti. Fece inoltre parte del Rural Health Advisory Committee, introducendo un programma chiamato “Arkansas’ Home Instruction Program for Preschool Youth”[17], un programma di supporto prescolastico e di alfabetizzazione. Nel 1983 fu nominata Donna dell’Anno dell’Arkansas, mentre nel 1984, Madre dell’Anno dell’Arkansas.

Durante la sua carriera come first lady dell’Arkansas, continuò a operare in ambito giudiziario con il Rose Law Firm. Nel 1988 e nel 1991, il National Law Journal la nominò uno dei 100 avvocati più influenti degli Stati Uniti. Partecipò inoltre alla fondazione dell’Arkansas Advocates for Children and Families e operò nell’albo dei Servizi Legali dell’Arkansas Children’s Hospital e per il Children’s Defense Fund.

Dal 1985 al 1992, operò nel consiglio di amministrazione sia per il The Country’s Best Yogurt, sia per Wal-Mart; lavorò inoltre per Lafarge, un’azienda francese, la più grande produttrice al mondo di cemento.

Quando Bill Clinton divenne presidente degli Stati Uniti, nel gennaio 1993, Hillary Rodham Clinton diventò la first lady.

Fu la prima ad aver conseguito una laurea, nonché la prima a vantare una carriera professionale di grande successo.                      È considerata come la più influente first lady americana dai tempi di Eleanor Roosevelt.

Nel 1993 il Presidente nominò sua moglie capo dell’unità sulla Riforma della Sanità Nazionale. Il suggerimento di questa unità, comunemente chiamata “Clinton health care plan” e soprannominata “Hillarycare” dai suoi oppositori, non riuscì a ottenere il supporto sufficiente per poter giungere al voto in entrambe le camere del Congresso, nonostante queste fossero a maggioranza Democratica. Il progetto venne dunque abbandonato nel settembre del 1994. Nel suo libro, Living History, Hillary Clinton riconobbe che la sua inesperienza politica aveva certamente contribuito alla sconfitta, ma anche tanti altri fattori ne erano responsabili. Dieci anni dopo, la parola “Hillarycare” veniva ancora utilizzata come una sorta di “marchio”, a volte, fuori luogo screditante, di tutti i piani concepiti per migliorare la sanità a livello universale. In quel periodo, nel bel mezzo delle elezioni del 1994, i Repubblicani usarono la sua impopolarità come grimaldello nella campagna elettorale, testimoni di un netto incremento di seggi dei Repubblicani, con 53 alla Camera dei Rappresentanti, e 7 al Senato.

Alcuni critici considerarono inappropriato che una first lady giocasse un ruolo centrale nelle questioni politiche. Al contrario, chi la sosteneva, replicò che Hillary Clinton non era affatto diversa dagli altri consiglieri della Casa Bianca e che gli elettori erano consapevoli del ruolo attivo che avrebbe avuto durante la Presidenza del marito. Infatti, durante la campagna elettorale, Bill Clinton aveva dichiarato che votare per lui significava prendere “due al prezzo di uno”. Questa osservazione portò alcuni oppositori a riferirsi ai Clinton come ai “co-Presidenti”, a volte anche soprannominati “Billary”.

Senatrice per lo Stato di New York

Nel novembre del 1998, diversi membri del Partito Democratico, insistettero affinché si candidasse, nel 2000, alle successive elezioni del Senato degli Stati Uniti, come rappresentante dello Stato di New York. Hillary, accettò, divenendo così la prima first lady degli Stati Uniti a candidarsi per una carica elettiva. Non essendo però mai vissuta a New York prima delle elezioni del 2000 e non avendo mai partecipato attivamente alla vita politica dello Stato, fu accusata dai suoi oppositori di carpetbagger (carapultata).

Nel corso della campagna elettorale, Hillary Clinton visitò ogni singola contea dello Stato di New York, promettendo ai cittadini di migliorare la loro situazione economica, di creare nuovi posti di lavoro e di investire nelle imprese, soprattutto in quelle del settore high-techt. Le elezioni si conclusero il 7 novembre del 2000 con la vittoria dell’allora first lady, la quale ottenne il 55,27% dei voti, contro il 43,01% dell’avversario.

Hillary Clinton ha sostenuto con forza l’azione militare del 2001 in Afghanistam, così come nell’ottobre 2002 ha votato a favore della risoluzione del Congresso sulla guerra d’Iraq, che ha autorizzato il presidente George W. Bush a usare la forza militare contro l’Iraq.

Fine terza parte

luciani.2006@libero.it

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