LECCE vs BOLOGNA PARTITA STORICA AL DI LÀ DEL RISULTATO

Il caso, a ben pensarci, è proprio strano per chiudere una stagione memorabile del nostro Lecce nel massimo campionato italiano non poteva non esserci un avversario dal pedigree importante, se non storico. A rendere visita ai giallorossi nell’ultimo match della stagione 2022/2023 arriva la squadra del Bologna che sulla maglietta ha cucito ben 7 scudetti tricolore (1924-1925, 1928-1929, 1935-1936, 1936-1937, 1938-1939, 1940-1941, 1963-1964) come Torino e ProVercelli alle spalle di Genoa (9), Inter e Milan (19) e Juventus (36). L società Bologna in bacheca poi conserva i trofei relativi a 2 campionati di Serie B; 2 Coppe Italia; 1 Coppa Alta Italia; 1 Coppa Intertoto; 3 Coppe Mitropa; 1 Coppa di Lega Italo-Inglese, 1 Torneo Internazionale dell’Expo di Parigi.

Un palmares più ricco rispetto al nostro rappresentato da 2 campionati di serie B al primo posto (De Canio e Baroni) 1 Coppa Italia Serie C (Renna) i Coppa Italo.Inglese Semiprofessionisti (Renna)

Un palmares dell’avversario di prestigio per dare ancora più lustro alla festa con cui oggi (ma in città si festeggia già da sette giorni) si tramanda alla storia leccese una stagione che ha avuto un esito voluto, cercato, studiato ma anche sudato per trentasette partite.

Partite in cui giocatori, tecnici, dirigenti e tifosi hanno goduto in tante circostanze così come in tante altre hanno sofferto talvolta per proprie colpe qualche volta per sviste arbitrali ma sempre trovando la forza per reagire e lavorando andare avanti sino a giungere ad oggi.

Stasera, ed al Lecce nel massimo campionato non capita spesso, non si giocherà con l’assillo del risultato da conquistare per forza per salvarsi ma per il piacere di dimostrare, liberi da ogni ansia, che il Lecce ha meritatamente conquistata la salvezza grazie alle proprie qualità tecniche, tattiche e alle proprie capacità psico/fisiche. Un insieme di dotri e qualità senza le quali, assommate alla dedizione al lavoro, non si raggiunge alcun traguardo.

Quello del Lecce è stato un gruppo formato prima di tutto da “uomini” e poi da calciatori alle scelte ci ha pensato Pantaleo Corvino, affiancato da Stefano Trinchera; a plasmarlo ci ha lavorato Marco Baroni con il suo staff tecnico con la supervisione discreta ma sempre presente di Saverio Sticchi Daminai e tutti i soci che prima di ogni cosa hanno dato alla società l’imprinting di serietà e sana amministrazione che, con loro alla guida, la segnala come società da seguire sulla strada del risanamento del mondo del calcio in Italia.

Sarà, in ogni caso, partita vera perché Baroni, come Motta, vogliono che i loro giocatori si impegni sempre al massimo e quindi prepariamoci a vivere altri 90 minuti di spettacolo, senza dimenticare i 102’ totali di Monza vs Lecce che rappresentano il record di durata di una partita dei giallorossi nella ormai ultracentenaria storia di calcio leccese.

Mai come questa volta c’è una certezza: comunque vada a finire questa partita alla fine sarà festa per tutti.

Una festa in cui i tifosi leccesi accomuneranno tutti i VENTIQUATTRO CALCIATORI chiamati da Baroni a difendere i colori giallorossi, da Falcone recordman con 38 partite (compresa quella di oggi) e poi via via tutti gli altri da Baschirotto (37) e Banda (37) con Gendrey che hanno un minutaggio minore a chi è sceso sempre in campo ma senza andare mai in campo come Bleve (38), Brancolini (31) ed i giovani Lemmens (19), Ciucci (4) e Samooia (3). Certo un saluto di riguardo sarà riservato a Samuel UMTITI che da campione del mondo in carica è venuto a Lecce per rinascere facendo professione di serietà ed umiltà oltre che di attaccamento ai colori che ha sempre difeso con forza e successo contro tutto e tutti.

A tutti anche il nostro più sincero grazie per quanto fatto per il Lecce, qualcosa che sarà ricordato spesso da chi l’ha vissuto per passarlo agli archivi della storia.

Ernesto Luciani