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LISTE D’ATTESA, ZULLO LANCIA IN CRESTA CONTRO AMATI

LISTE D’ATTESA, ZULLO LANCIA IN CRESTA CONTRO AMATI

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Zullo: Amati non dica corbellerie, le proposte dei presidenti degli ordini e dei sindacati sono previste dalla legge e gia’ attuate con ex-assessore Gentile… Altro  che Corte dei Conti!

Il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Ignazio Zullo, invita il consigliere a portare la sua Proposta di Legge in Consiglio regionale

Se qualcuno ha qualcosa da segnalare alla Corte dei Conti che lo faccia, ma non si dica che l’aumento dei budget negli Accordi Contrattuali o l’acquisto di prestazione in attività libero professionali dai propri dipendenti sia un’irregolarità amministrativo-contabile. È al contrario, come suggeriscono i Presidenti degli Ordini dei Medici e i Sindacati, quello che un governo serio di una grande Regione deve fare se tiene a cuore la salute dei propri concittadini.

D’altronde l’acquisto di prestazioni in regime libero-professionale dai propri dipendenti la Puglia l’ha già fatto con l’ex assessore Gentile e  all’epoca non ho visto il consigliere Amati denunciare la pratica alla Corte dei Conti, né poteva farlo perché è una facoltà concessa ai Direttori Generali delle Asl dalla legge statale e dai contratti collettivi. Anche l’acquisto di prestazioni sanitarie dagli accreditati è prevista dalla legge e normalmente e ordinariamente viene fatto mediante rimodulazione dei tetti di spesa in funzione dei bisogni di prestazione degli assistiti sulla base dei flussi informativi.

Sono questi due strumenti che dovrebbero essere non solo usati ma anche abusati perché, accanto alle assunzioni di personale, sono gli unici che possono favorire lo snellimento delle liste di attesa.

Rimodulazione dei budget degli accreditati, acquisto di prestazioni in attività libero-professionali dai propri dipendenti e assunzioni di personale sono le misure che il gruppo Noi con l’Italia sta proponendo da mesi ma ci scontriamo con una demagogica e ipocrita campagna denigratoria verso la classe medica, strumentalizzata con una proposta di legge del collega Amati irrispettosa delle norme statali e dei contratti senza che abbia il coraggio di discuterla in Consiglio.

Amati rompa gli indugi, la finisca di dire corbellerie, venga in Consiglio con la sua proposta e si confronti . Questa marcia del gambero, un passo avanti quando deve criminalizzare i medici, e due passi indietro quando la questione deve essere affrontata nelle sedi istituzionali ha francamente stufato e non è più sopportabile.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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